Finto posto di blocco: vittima un corriere che paga una finta multa

Le raccomandazioni dei carabinieri (quelli veri).

Finto posto di blocco: vittima un corriere che paga una finta multa
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Il racconto arriva da Mombercelli, nell'astigiano, da un giovane corriere di 30 anni che ha sporto denuncia ai carabinieri della locale stazione, come riporta LaNuovaProvicnia.it.

Fermato sulla strada fra Belveglio e Mombercelli

Il ragazzo ha raccontato di essere stato fermato venerdì pomeriggio sulla strada che da Belveglio conduce a Mombercelli, mentre stava effettuando una consegna con il suo furgoncino. Ha notato una Fiat Punto blu scuro con un lampeggiante sul tettuccio e, accanto, due uomini vestiti in “borghese” uno dei quali gli ha fatto segno di accostare sventolando una paletta, in tutto simile a quelle usate dai carabinieri.

Minacciato il ritiro della patente

Il ragazzo si è fermato e ha mostrato i documenti di guida e del furgone. Dopo un’attenta lettura dei documenti e un giro intorno al mezzo, i due gli hanno contestato una serie di violazioni del codice della strada, paventando il rischio reale di ritiro della patente. A meno che non avesse pagato sul momento la multa di 52 euro. Cosa che il ragazzo ha immediatamente fatto, troppo spaventato dall’idea di perdere il documento che gli consentiva di lavorare. Solo quando, al ritorno dal giro delle consegne, ha parlato con i suoi titolari si è reso conto che forse era stato avventato nel consegnare denaro a quei due.

E' bastata una telefonata ai carabinieri di Mombercelli per avere la certezza che si fosse trattato di una truffa.

Le indagini dei carabinieri (di quelli veri) si stanno indirizzando verso l’analisi dei video delle telecamere di sorveglianza della zona per cercare di “intercettare” virtualmente l’auto usata per la truffa.

Le raccomandazioni

Ma dal Comando provinciale arrivano anche alcune raccomandazioni utili nel caso in cui i malviventi decidessero di colpire ancora.

Intanto i posti di controllo non si fanno mai con auto civetta e carabinieri in borghese, ma sempre con pattuglie con i colori di istituto e gli operanti in uniforme in modo da essere ben riconoscibili. Non è escluso che qualche auto civetta possa fermare dei cittadini su strada, ma per accertamenti nell’ambito di indagini. E, se nel contesto i carabinieri in borghese rilevano delle violazioni al codice della strada, chiedono comunque l’intervento dei colleghi di pattuglia in uniforme i quali sono anche dotati dello specifico bollettario per elevare le sanzioni.

Serve sempre una copia del verbale

In caso di violazioni, gli automobilisti ricevono sempre una copia del verbale in cui sono indicate tutte le informazioni per risalire al Comando che lo ha emesso, ai nomi dei carabinieri operanti, ai recapiti e alle indicazioni per eventuali reclami, alle modalità di pagamento.

Pagamento in Posta, non sul momento

Pagamento che non va mai effettuato sul posto, ma attraverso apposito bollettino postale nei cinque giorni successivi per ottenere uno sconto sull’importo della sanzione, oppure entro la scadenza ultima con la cifra completa.

In caso di dubbio, prima di firmare qualche documento o meno che mai consegnare denaro, contattare il 112: nel giro di pochissimo tempo, grazie alla geolocalizzazione di tutte le pattuglie, il cittadino saprà con certezza se chi lo sta “controllando” è una pattuglia di veri carabinieri o una coppia di truffatori.

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