VERCELLI – II SAPPE, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, rende noto di aver trasmesso oggi al Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove una nota formale sulla vicenda accaduta nella Casa circondariale di Vercelli, emersa da notizie pubblicate sulla stampa (La Stampa, Cronaca di Vercelli, 25 ottobre 2025), relativa alla detenuta risultata incinta dopo colloqui con un detenuto ristretto nello stesso istituto.
Sappe, richiesta di ispezione ministeriale dopo la gravidanza in carcere a Vercelli
“La nostra richiesta è chiara: valutare l’invio di un’ispezione ministeriale per verificare i fatti e, più in generale, la gestione dell’istituto. II SAPPE precisa che la vicenda, per come ricostruita dagli organi di informazione, non riguarda le direttive sull’affettività e le cosiddette “stanze dell’amore”, ma colloqui ordinari che dovrebbero essere gestiti con presidi di controllo adeguati. Nella lettera inviata al Sottosegretario, il SAPPE ha chiesto che l’ispezione accerti in particolare:
- tempi, autorizzazioni e vigilanza attivati in occasione dei colloqui;
 - protocolli e presidi in uso (supervisione a vista, videosorveglianza, gestione delle aree e dei flussi);
 - organizzazione del personale (turnazioni e straordinari, criteri per i coordinamenti, applicazione dei buoni pasto);
 - tutele per gli operatori vittime di aggressioni e la loro applicazione uniforme;
 - correttivi immediati qualora emergano prassi non conformi o carenze organizzative.
 
«Serve una verifica terza e puntuale. La sicurezza operativa e il rispetto delle procedure vengono prima di tutto», afferma la Segreteria Generale SAPPE. «A Vercelli abbiamo già segnalato da tempo criticità sulla gestione del personale e la necessità di tutele omogenee. È doveroso fare piena luce e ripristinare standard chiari». II SAPPE chiede tempistiche certe per l’avvio degli accertamenti, confermando piena collaborazione con l’Amministrazione. L’obiettivo è unico: tutelare il personale di Polizia Penitenziaria, garantire legalità e ordine interno, ed evitare che falle organizzative si traducano in rischi per tutti”.