Il caldo aumenta, ma quanto soffrono le api?

La produzione di miele potrebbe essere compromessa a causa dei voli "ridotti".

Il caldo aumenta, ma quanto soffrono le api?
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Se il caldo di questi giorni mette a dura prova la nostra sopportazione, il problema non è meno sentito per le nostre preziose amiche “produtrici” di miele.

Se consideriamo che in Piemonte, compreso cuneese e alessandrino la produzione di miele di qualità non è certo scarsa, a preoccupare apicoltori e consumatori è il persistere di questa situazione meteorologica.

Le api stremate dal caldo volano poco

Secondo la Coldiretti, le api provate dal caldo volano molto meno o, addittura volano poco. non svolgendo più trasporto di nettare e polline. Le api operaie cercano di salvare le nuove covate dalla disidratazione evitando che le temperature nelle arnie superino i 33-36 gradi.

Api ventilatrici all’opera

Le api ventilatrici sono superimpegnate a rinfrescare l’interno con il movimento delle ali e le  acquaiole portano acqua in forma di goccioline per raffreddare l’ambiente; queste attività ovviamente vanno a scapito dell’impollinazione.

Stando ai idati Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA) la prima produzione nazionale di miele di acacia e agrumi dovrebbe crollare del 41% rispetto alle aspettative, questo con conseguente ripercussione sul prezzo del prodotto per il consumatore finale.

Rischio frodi alimentari

Il risultato di tutto questo potrebbe anche essere l’aumento delle frodi, in un settore che spesso vede gli apicolotori onesti e scrupolosi subire danni non solo economici, ma anche di immagine. Tutti gli  eventi meteorologici estremi, come ondate di caldo intenso, sono costati a livello nazionale all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in circa 10 anni, tra perdite della produzione agricola nazionale, danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.

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