Il Grand Hotel Nuove Terme di Acqui non riaprirà più
Stefano Isgrò, segretario provinciale di FilCams Cgil: "Le misure che secondo noi darebbero ampiamente la possibilità a Terme di Acqui spa di poter riaprire gli stabilimenti termali nel giro di pochi mesi ci sono, eccome".
Si è svolta nella giornata di ieri, lunedì 23 maggio 2022, la seconda consultazione tra la Regione, i rappresentanti sindacali di FilCams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs e la dirigenza delle terme di Acqui Terme. Si preannunciava come una grande speranza per i lavoratori ma da quanto emerso la situazione è tutt'altro che risolta e sempre più complessa.
L'incontro
Nel corso del tavolo tra le parti, a cui hanno preso parte i rappresentanti dell'azienda (Anna Catani, Francesco Simonechi) sono stati ridefiniti i dettagli delle proposte che la Regione, guidata dal forzista, Alberto Cirio per salvare le terme, che sono diventati nel corso del tempo un punto di forza dell'economia alessandrina.
Le proposte:
- Un investimento economico da parte dell'ente per entrare nel capitale aziendale con l'impegno di adottare le misure necessarie per favorire le prestazioni sanitarie delle terme curative;
- promuovere pacchetti turistici a sostegno del settore termale;
- affiancare l'azienda per l'utilizzo degli ammortizzatori sociali.
Sulla vicenda è intervenuto il segretario provinciaile FilCams Cgil:
«Tutte misure che secondo noi darebbero ampiamente la possibilità a Terme di Acqui spa di poter riaprire gli stabilimenti termali nel giro di pochi mesi – spiega Stefano Isgrò, segretario provinciale di FilCams Cgil - e mantenere la continuità dell'attività quantomeno per un periodo ponte di almeno un anno e mezzo. Crediamo che a questo punto - aggiunge Isgrò - alla proprietà siano state messe sul piatto tutte le condizioni per riavviare l'attività e mantenere a libro paga tutti i 22 lavoratori per il prossimo anno e mezzo. Se ci sono margini per un'apertura da parte di Pater? Lo spiraglio c'è perché la sostenibilità della proposta è più che evidente. Ora Pater deve solo farci sapere quale sia la sua volontà».
Le certezze
Una delle certezze che più hanno scosso la provincia di Alessandria e che la Grand Hotel Nuove Terme non riaprirà più. Una notizia che nessuno o in pochi si aspettavano, sopratutto in vista del tavolo con la Regione.
Al momento sono 22 i dipendenti sui quali pende ancora la procedura di licenziamento che terminerà il 29 maggio prossimo. Mentre per gli 11 dipendenti che lavorano nella struttura i sindacati di settore chiedono l'utilizzo della cassa integrazione straordinaria accompagnata da un periodo di formazione per il reimpiego in altro tipo di mansioni che possano essere utili alla produttività dell'azienda.
"Saremmo in grado di riaprire gli stabilimenti di via XX Settembre in un arco di venti, trenta giorni, ma - fa sapere l’imprenditore Alessandro Pater - prima va definita la vertenza sui lavoratori".