L'iniziativa

“Luci sulla Palestina”: il 2 ottobre flash mob davanti al pronto soccorso di Alessandria

Un momento di raccoglimento per ricordare i 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza dall’inizio del conflitto

“Luci sulla Palestina”: il 2 ottobre flash mob davanti al pronto soccorso di Alessandria

Anche la FP Cgil di Alessandria ha raccolto l’invito di organizzare davanti agli ospedali un  flash mob “Luci sulla Palestina” per ricordare i 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza dall’inizio del conflitto e accendere un faro sulla crisi umanitaria che ha devastato il sistema sanitario della Striscia.

Luci sulla Palestina

L’iniziativa è stata pensata come un momento di raccoglimento: niente comizi, niente cortei, niente bandiere, ma un rito collettivo per dare visibilità a chi ha perso la vita mentre curava i feriti.

Il flash mob nasce dalla volontà di dare un segnale di solidarietà tra chi cura e chi è stato colpito. Il sistema sanitario di Gaza è al collasso, molti ospedali sono stati distrutti o resi inoperativi, e perfino Medici Senza Frontiere ha dovuto lasciare la Striscia, lasciando scoperte aree cruciali dell’assistenza. – spiega la FP Cgil Alessandria – Avremmo voluto organizzarlo in ogni presidio ospedaliero ma abbiamo scelto una sede che potesse raggrupparli tutti e la scelta è ricaduta sul Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero Universitario del capoluogo. L’evento del 2 ottobre vuole ricordare che in quella crisi sono stati colpiti non solo i civili ma anche chi era in prima linea per salvarli. Questa non è una manifestazione di parte, ma un appello a proteggere chi cura, in ogni angolo del mondo”.

Giovedì 2 ottobre, alle ore 21,  operatori sanitari, cittadini  sono invitati a partecipare all’iniziativa che si terrà davanti al Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliero Universitario con una luce che può essere una torcia, un lumino, “che vuole anche essere il segno di una presa di posizione del mondo della salute, di chi riceve le cure dove attraverso questo gesto si vuole ribadire il diritto universale a ricevere cure e a fornirle in sicurezza, anche in contesti di guerra e quando le torce si accenderanno, dalle grandi città ai piccoli centri, l’Italia ospedaliera renderà omaggio a chi ha pagato con la vita la propria missione di salvare vite altrui”.

“Sicuramente accendere una luce non risolve la crisi, ma serve a dire che siamo qui, che sappiamo e che non distogliamo lo sguardo; i conflitti colpiscono anche chi cura, e la loro memoria non deve essere cancellata” – conclude il sindacato.