Nuovo presidio dei lavoratori davanti al Gran Hotel di Acqui Terme
I sindacati: "Chiediamo il prolungamento della cassa integrazione, in scadenza al 31 marzo, fino a quando non si trovino soluzioni alternative".
Lavoro=dignità. E' questa la scritta apparsa su uno striscione posato davanti al Grand Hotel di Acqui Terme, da alcuni mesi sotto la lette di ingrandimento per il licenziamento di circa 60 lavoratori.
La manifestazione
La manifestazione iniziata (con un toccante minuto di silenzio per Angelo Formica, dipendente trovato senza vita nella sua casa) davanti alla struttura in piazza Italia, è stata organizzata dai sindacati i Uiltucs Uil, Filcams Cgil e Fisascat Cisl per sostenere e dare voce ai lavoratori che stanno vivendo un momento drammatico sotto il profilo lavorativo.
"Dopo le dichiarazioni di imminente chiusura, non ci è chiaro - spiega Maura Settimo (UILTuCS) - quali siano le priorità dell'azienda, che rifiuta la nostra proposta di incontro. Ma i dipendenti non possono più attendere. Non escludiamo l'occupazione delle Terme stesse - continua Settimo - nel caso in cui l'azienda forzi la situazione aprendo senza i lavoratori con contratto a tempo indeterminato".
Al presidio hanno partecipato numerosi esponenti politici: oltre al sindaco Lorenzo Lucchini ed alcuni consiglieri comunali, c'erano l'assessore regionale Marco Protopapa, il consigliere regionale piemontese Domenico Ravetti, l'on. alessandrino Federico Fornaro.
Le iniziative future
A breve, i lavoratori scenderanno di nuovo in piazza a Genova, sotto la sede della Finsystems, socio di maggioranza di 'Terme di Acqui' per dire "no" ai licenziamenti e un grande "si" al rilancio della struttura.
"Chiediamo - continuano i sindacati - il prolungamento della cassa integrazione, in scadenza al 31 marzo, fino a quando non si trovino soluzioni alternative".
Ad oggi, intanto, manca ancora un piano industriale utile per dare un nuovo corso al Gran Hotel della piccola cittadina della provincia di Alessandria.