"Oltre al latte venderò anche la cannabis"
Imprenditore del Monferrato ha coinvolto l’Università del Piemonte Orientale per avere il supporto tecnico e di ricerca in campo medico e biologico.
Umberto Signorini dell’azienda San Martino di Occimiano da anni nella sua azienda alleva 1.200 capre, produce 1 milione di litri di latte all’anno e suoi derivati, oltre a bioetanolo da fermentazione anaerobica.
Il progetto
L'azienda Agricola San Martino di Occimiano, da quando ha iniziato l’attività il 1 ottobre 2013, con un progetto legato all’agricoltura e allo sviluppo compatibile al territorio dell’area di Occimiano.
L’ultimo investimento, avviato a partire dalla metà del 2017 è un progetto di studio e analisi per la valorizzazione della canapa sativa a basso contenuto di THC; l’avanzamento del progetto è stato man mano portato a conoscenza alle autorità e alle istituzioni pubbliche del territorio.
Questo ha portato a verificare sul campo gli effetti terapeutici di tali molecole come già ampiamente dimostrato dalla letteratura medica americana e canadese, paesi pioneri in tale materia, e a seguito di ciò si è intrapreso un percorso per trovare un partner strategico internazionale in tale campo per portare in Italia il migliore know how possibile e aprire così il mercato B2B nei settori farmaceutici, medicinali, cosmetici, alimentari …
Signorini ha incontrato anche il presidente della Provincia di Alessandria Gianfranco Baldi, il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco e la struttura universitaria di Alessandria dell’UPO.
Gli effetti benefici della cannabis light
Coinvolta l'Università del Piemonte Orientale per la ricerca
Signorini ha coinvolto l’Università del Piemonte Orientale, per avere il supporto tecnico e di ricerca in campo medico e biologico, inoltre è sua intenzione muoverò sul territorio alessandrino, con serre a temperatura controllata ed evitando contaminazioni con agenti esterni, visto che il primo uso sarà di tipo farmaceutico».
L'uso degli estratti dalla pianta della canapa sativa
L'uso dei cannabinoidi estratti dalla pianta della canapa sativa hanno un’azione antinfiammatoria, anticonvulsiva, antiossidante, ansiolitica e danno risultati benefici e comprovati su artrite, dermatiti e psoriasi, alzheimer, diabete, ...
Nono solo l'uso è propedeutico anche per il recupero post-interventi chirurgici, benessere fisico dell’animale, per piaghe cutanee, contro le dermatiti.
Cannabis legale e piantagioni di marijuana: la differenza
La differenza fra la cannabis legale e le piantagioni di marijuana appena citate risiede nel contenuto di THC delle due piante. Il THC è il principio attivo responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, quelli che danno lo ‘sballo’ e l’assuefazione (ma che ha anche molte proprietà terapeutiche). Nelle piantagioni illegali piemontesi viene coltivata la canapa ad alto contenuto di THC, che produce quindi una sostanza considerata dalla legge come stupefacente e la cui coltivazione è quindi vietata in Italia (e in quasi tutto il mondo).
Discorso molto diverso per la cannabis legale. Essa proviene dalle infiorescenze femminili della Canapa Light Sativa, che contiene un rigoroso limite ben identificato di THC: si tratta dello 0.2% con una soglia tollerabile dello 0.6%. Questa pianta abbonda invece di CBD, un composto non psicoattivo e non stupefacente che produce una sensazione piacevolmente rilassante, senza gli effetti più pesanti del THC.
L’effetto delle due tipologie di cannabis varia notevolmente: dallo sballo che si ottiene dal consumo della classica cannabis illegale, con effetti indesiderati quali modificazioni della percezione spazio-temporale, sonnolenza, agitazione, si passa al delicato effetto rilassante della canapa light che attenua anche lo stress e l’insonnia e che si può tranquillamente assumere prima di mettersi alla guida.
Naturalmente esiste anche un terzo tipo di cannabis, che è quella terapeutica, prescritta dal medico e con un contenuto di THC controllato che può arrivare fino al 22%, esclusivamente venduta dalle farmacie dietro presentazione della ricetta medica.