Omicidio Martinelli, condannati gli assassini responsabili del pestaggio
A breve nella stazione della cittadina verrà installata una targa il ricordo del giovane 34enne
I responsabili dell'omicidio di Cristian Martinelli sono stati tutti e quattro condannati nel processo in corso a Vercelli.
La pena
Il processo si è svolto in rito abbreviato davanti al gup Cristina Barillari e al pubblico ministero Anna Caffarena, oltre al magistrato della Procura.
Sono stati inflitti: 9 anni e 6 mesi a Nicolae Capstrimb (la Procura ne aveva chiesti 11), 8 anni e 6 mesi a Bilal Zabori (erano stati chiesti 8 anni e 6 mesi), 7 anni e 8 mesi a Janet Di Perri (la richiesta era di 8 anni e 6 mesi), 7 anni e 4 mesi per Ait Bennacer (la richiesta era di 7 anni).
Come riporta la TGR, le accuse sono omicidio preterintenzionale e rapina con le aggravanti di avere agito in gruppo e con l'utilizzo di armi. Quattro presunti componenti della banda sono stati giudicati a Vercelli. Un quinto, minorenne all'epoca dei fatti, è sotto processo al Tribunale per i minorenni di Torino.
I fatti
Il 34enne di Trino Vercellese, il 14 ottobre 2022, alla stazione di Casale Monferrato è stato notato da un gruppo di giovani 20enni per gli occhiali firmati che portava sul viso. Ad un certo punto si sono avvicinati a lui e glieli hanno sfilati. Quando lui ha provato a riprenderseli è iniziato il pestaggio, con calci e pugni molto forti, che lo hanno ridotto in fin di vita.
Durante quei terribili momenti il branco oltre alle botte date con braccia e gambe hanno preso una spranga che avevano in mano e l'hanno continuato a massacrare. La vittima al termine dell'aggressione, è stata soccorsa e portata all'ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato dove è morto due giorni dopo.
In passato era stato già "preda" da parte di giovanissimi per via sempre degli oggetti di valore che aveva addosso.
La targa
A breve nella stazione della cittadina verrà installata una targa in ricordo del giovane 34enne.
Questo il messaggio:
"Sono andato in pace troppo presto per mano di chi non ha avuto rispetto per la vita. La forza non è nella violenza. La vera forza è nel rispetto".