Osapp: "Commemorato 47° anniversario morte agente Cutugno, dolore e sdegno per assenza istituzioni"
"Non dimentichiamo il sacrificio del collega né i valori che ogni giorno portiamo nelle carceri italiane"

TORINO - Riceviamo e pubblichiamo dal sindacato di polizia penitenziaria Osapp.
Torino, le critiche dell'Osapp alle istituzioni locali per aver snobbato ricordo di Lorenzo Cutugno
L’OSAPP – Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria – esprime profondo rammarico per l’assenza delle autorità della Città di Torino e della Regione Piemonte alla cerimonia commemorativa in ricordo dell’Agente di Custodia Lorenzo Cutugno, ucciso barbaramente dalle Brigate Rosse l’11 aprile 1978 in Lungo Dora Napoli, a Torino. «Si è svolta ieri, venerdì 11 aprile 2025, la cerimonia per il 47° anniversario della tragica scomparsa dell’Agente di Custodia Lorenzo Cutugno – si legge in una nota diffusa dal sindacato – alla presenza dei familiari, di un gruppo di agenti in pensione, di alcuni appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio, tra cui il Comandante di Reparto, Primo Dirigente Dott. Luca Morali, dei rappresentanti dell’associazione Nessun Uomo è un’Isola e di numerosi volontari. Totalmente assenti, invece, le autorità comunali e regionali.»
Il Segretario Generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, ha dichiarato: «L’11 aprile è per la Polizia Penitenziaria una giornata di lutto e memoria. Lorenzo Cutugno fu assassinato mentre, in uniforme, usciva di casa per prendere servizio. Anche quest’anno, sul luogo dell’agguato, è stata deposta una corona di alloro in suo ricordo. Non dimentichiamo il sacrificio del collega né i valori di legalità e giustizia che ogni giorno portiamo con orgoglio nelle carceri italiane. Resta però inaccettabile il silenzio istituzionale e ancor più la tendenza, oggi purtroppo sempre più frequente, a offrire spazio e visibilità a chi, senza mai aver mostrato alcun pentimento, si è macchiato di crimini efferati. Rivedere questi individui varcare nuovamente le soglie degli istituti penitenziari, talvolta perfino celebrati, è un oltraggio alla memoria dei caduti e alla dignità delle loro famiglie.»