Operazione GDF

Pericoloso e cancerogeno: sequestrate 1,5 tonnellate di pellet di paglia

Esami di laboratorio eseguiti da ARPA Torino hanno confermato che il pellet sequestrato è pericoloso per la salute

Pubblicato:

La Guardia di Finanza esegue un ingente sequestro di pellet privo delle informazioni richieste per la tracciabilità: spacciato per prodotto di qualità è in realtà cancerogeno.

 

Sequestrate 1,5 tonnellate di pellet di paglia

La Guardia di Finanza di Tortona, durante i continui controlli eseguiti per contrastare l’importazione e la commercializzazione di prodotti contraffatti o non sicuri per la salute del consumatore, ha sequestrato 1,5 tonnellate di pellet di paglia proveniente dall’Est europeo e commercializzato in Italia da punti vendita gestiti da cittadini di nazionalità cinese.

Pellet contraffatto

I finanzieri tortonesi hanno svolto le indagini per verificare la genuinità, l’origine e la provenienza del pellet ed hanno accertato che i sacchi contenenti il pellet riportavano tutti il marchio di certificazione “ENplus” risultato poi contraffatto. Si tratta di un marchio internazionale registrato e molto diffuso a livello europeo a garanzia dell’intera filiera nel suo insieme, dalla fase di produzione del pellet fino a quella della sua consegna al cliente. Il fatto stesso che il pellet sia certificato ENplus significa avere elevati standard qualitativi, una migliore capacità calorifera ed un minor impatto ambientale in quanto inquina meno l’aria.

Una volta accertato il tentativo di immettere in circolazione prodotti industriali idonei ad indurre in inganno il compratore circa l’origine, la provenienza e la qualità, inevitabile è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria alessandrina con il sequestro del pellet.

Cancerogeno

Inoltre, sono stati effettuati esami di laboratorio presso l’ARPA di Torino che hanno confermato che il pellet sequestrato è pericoloso per la salute perché contiene materiale ritenuto cancerogeno in quantità di gran lunga superiore del limite previsto dalle Autorità Sanitarie.

Seguici sui nostri canali