Peste suina africana, sulla recinzione dei cinghiali resta il nodo degli abbattimenti selettivi
Vicepresidente Carosso: "Rispettiamo le leggi europee e nazionali".
E' partita due giorni fa, la costruzione della maxi recinzione che dovrà contenere il virus della PSA (peste suina africana) tra le province di Alessandria e Genova, in Liguria.
La prima posa
La posa della prima parte di recinzione è stata fatta nel comune di Ponzone, nell'Alessandrino. Sulla costruzione della rete ci sono ancora forti perplessità circa la sua efficacia nel contrastare l'aumento dei casi da PSA.
Nodo abbattimenti
Secondo gli esperti non basta creare una recinzione per fermare il contagio, ma bisogna anche abbattere gli animali infetti.
Sulla questione è intervenuto il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso:
"Rispettiamo le leggi europee e nazionali. In queste settimane quando eravamo in attesa del lavoro di sindaci e tecnici, in costante contatto con ministero della Salute, Regione e Province, c'erano uomini che hanno visitato, controllato, misurato per poter fare un lavoro effettivamente semplice, anche che non disturbasse troppo le persone che abitano in queste zone. Oggi si parte, finalmente, perché grazie a queste reti mettiamo in sicurezza il territorio, ma possiamo anche permettere a chi vive in queste zone di tornare alla normalità".
In parallelo, si procederà "come da accordi con Ispra e il ministero, al depopolamento dei cinghiali: è stato approvato - ha ricordato Carosso - un piano di abbattimento di questi animali che, essendo in quantità così elevata, creano questo problema e diffondono questo virus con una rapidità che non possiamo permetterci".