IL PROGETTO

Piemonte, Fase2: creato team di esperti. L'obiettivo è la medicina del territorio

Ripartire con una programmazione che sappia costruire la sanità di territorio è l’obiettivo che la Regione ha deciso di assegnare a figure autorevoli del mondo istituzionale, medico e scientifico.

Piemonte, Fase2: creato team di esperti. L'obiettivo è la medicina del territorio
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Analizzare e certificare le carenze strutturali che l’emergenza Coronavirus ha messo in luce sul sistema sanitario piemontese e da lì ripartire con una programmazione che sappia costruire la sanità di territorio è l’obiettivo che la Regione ha deciso di assegnare a figure autorevoli del mondo istituzionale, medico e scientifico.

Piemonte: Fase2

Regione Piemonte annuncia il team di esperti che intende schierare per fronteggiare al meglio la Fase2.

Il gruppo di lavoro, che sarà formalizzato con una delibera di Giunta che verrà approvata domani, sarà presieduto da Ferruccio Fazio, oggi sindaco di Garessio, medico nucleare, da maggio a dicembre 2009 viceministro della Salute che gestì l’emergenza provocata dalla cosiddetta influenza suina coordinando l’Unità di Crisi nazionale incaricata di affrontare la pandemia, dal dicembre 2009 al novembre 2011 ministro della Salute. Al suo fianco ci saranno Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, Pietro Presti, coordinatore straordinario per il Coronavirus dell'Asl di Vercelli ed esperto in management strategico, innovazione nel settore sanitario e scienze della vita, e Massimiliano Sciretti, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Torino. Parteciperà ai lavori anche Alessandro Stecco, neuroradiologo e presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale.

Assistenza territoriale

Nel dettaglio, il gruppo avrà il compito di formulare delle proposte per il miglioramento dell’assistenza territoriale, analizzandone il contesto attuale alla luce delle crescenti criticità cumulatesi negli ultimi anni, ma anche mettendo a confronto l’esperienza piemontese con quella di altre Regioni italiane. Il risultato da ottenere è la costruzione di una strategia per la futura programmazione sanitaria che rivolga particolare attenzione alla medicina di territorio e al corretto rapporto tra assistenza ospedaliera e territoriale. Durante la sua attività si interfaccerà con i rappresentanti di tutte le categorie di riferimento sia in ambito accademico che sanitario.

Medicina del territorio

Nel ringraziare tutti gli esperti del gruppo, a cominciare da Ferruccio Fazio, per la grande disponibilità a mettere le proprie competenze a servizio della Regione e del territorio, il presidente Alberto Cirio vuole mettere in chiaro:

“accanto a una Fase2 per l’economia al Piemonte serve anche una Fase2 per la sanità. Dobbiamo fare un’analisi accurata delle carenze strutturali: oggi che le ferite sono ancora aperte siamo in grado di capire dove il sistema necessita di maggiori interventi, e da lì ripartiremo per costruire una reale medicina di territorio. Parlo di costruire e non di ricostruire, perché la grande carenza in questa pandemia è stata la rete organizzativa di medicina territoriale. Dobbiamo progettare il ritorno alla regolare attività delle nostre strutture ospedaliere, ma ancor di più elaborare un programma per costruire un reale rapporto ospedale-territorio”.

L’assessore alla Sanità, Luigi Icardi, rileva:

“insieme predisporremo un programma non solo di medio e lungo periodo, ma anche immediato, per essere pronti ad affrontare l’evolversi di questa pandemia e una nuova emergenza se dovesse ricapitare a breve. Le criticità strutturali che il sistema ha mostrato nella sua organizzazione territoriale e l’esperienza maturata, in questo momento di enorme emergenza, saranno la base su cui costruire il futuro della sanità piemontese”.

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