Ponte Morandi non c'è più: il momento della demolizione VIDEO
La giornata dell'implosione delle pile 10 e 11, dalle 9 del mattino.
#PonteMorandi Il crollo dalle telecamere fisse della Protezione Civile pic.twitter.com/lk4vcqkevL
— Regione Liguria (@RegLiguria) June 28, 2019
Sul moncone Est di Ponte Morandi si lavora senza sosta per arrivare preparati a domani, venerdì 27 giugno 2019, la giornata dell’implosione delle pile 10 e 11, le più grandi, le più pesanti, quelle con gli stralli, per intenderci, rimasti solo idealmente a sostenere un tratto del cavalcavia Polcevera che in realtà non c’è più da quel maledetto 14 agosto del 2018.
Ponte Morandi: alle 9 la demolizione
Gli artificieri stanno ancora piazzando l’esplosivo in varie microcariche, che con 400 detonatori faranno collassare in modo controllato i due Piloni l’uno verso l’altro nel giro di soli 5-6 secondi intorno alle 9 del mattino. Così spiegano i tecnici:
“Prima verrà demolita la pila 11, quella più vicino all’autostrada. Subito dopo avverrà invece la demolizione della pila 10. La prima parte che verrà fatta saltare è il tirante, perché è quello che ci garantisce di non andare a disturbare l’autostrada. Subito dopo sarà fatta implodere l’altra gamba. Parliamo sempre centesimi di secondo, però rispetto ai millesimi stiamo parlando comunque di tempi relativamente lunghi”.
Vasche d’acqua e cannoni d’irrigazione
Per mitigare il rischio di polveri sprigionate dall’esplosione, sull’asfalto dei monconi sono state montate vasche d’acqua: saranno le prime a saltare in aria in modo tale da creare un muro liquido di 40 metri. Altre vasche sono pronte ai lati del ponte.
In più 12 cannoni da irrigazione spruzzeranno continuamente acqua sull’area.
Rischio amianto molto limitato
Nei 20mila metri cubi di calcestruzzo e acciaio che verranno abbattuti sono presenti, anche se in piccolissima parte, tracce di amianto, ma sindaco e tecnici rassicurano:
“L’amianto è veramente sotto soglia – commenta il primo cittadino di Genova Marco Bucci – Rischio direi assolutamente minimale, come hanno detto gli esperti non c’è davvero preoccupazione”.
3400 evacuati e autostrada chiusa
Si tratta del più grande piano di Protezione Civile mai impiegato a Genova: 3400 persone che abitano nel raggio di 300 mesi dall’esplosione saranno evacuati a partire dalle 6 del mattino e potranno rientrare nelle loro case non prima delle 22.
Sarà chiuso dalle 7 alle 22 il tratto autostradale compreso tra l’allacciamento con la A12 Genova-Sestri Levante e la barriera di Genova ovest in entrambe le direzioni. QUI TUTTE LE INDICAZIONI
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