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Sparatoria a cascina Spiotta: dopo quasi cinquant'anni riaprono le indagini

Trovare impronte digitali di Azzolini sul memoriale che il brigatista avrebbe consegnato ai compagni

Sparatoria a cascina Spiotta: dopo quasi cinquant'anni riaprono le indagini
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Dopo quasi cinquant'anni  i riaprono le indagini sulla sparatoria di Cascina Spiotta.
La gip di Torino Anna Mascolo ha infatti revocato la sentenza di assoluzione per il brigatista Lauro Azzolini, processato e assolto per il sequestro dell'imprenditore del vino Vittorio Vallarino Gancia e la morte, durante un conflitto a fuoco il 5 giugno 1975, dell'appuntato dei carabinieri Giovanni D’Alfonso.

Proseguono le indagini su Azzolini

Il giudice per le indagini preliminari di Torino ha autorizzato la procura di Torino e la direzione nazionale antimafia a proseguire di altri sei mesi le indagini su Azzolini, ai tempi appartenente alla colonna milanese delle Br. Nel procedimento era già stato indagato Renato Curcio, capo storico delle Brigate Rosse: secondo gli inquirenti sarebbe Azzolini l'uomo mai individuato che partecipò al conflitto a fuoco in cui morì anche, Mara Cagol, fondatrice insieme al marito Curcio delle Br.

I carabinieri del Ros, anche grazie agli accertamenti scientifici del Ris, sono riusciti a individuare le impronte digitali di Azzolini sul memoriale che il brigatista avrebbe consegnato ai compagni. Un elemento di novità che per la giudice è sufficiente a revocare la sentenza di assoluzione emessa dal tribunale di Alessandria nel 1987.

Sentenza però di cui non si trova più il testo, andato probabilmente perso nell'alluvione del 1994. Un elemento, questo, che per Davide Steccanella, l'avvocato difensore di Azzolini, non avrebbe consentito di revocare la sentenza.

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