Stefano Leo ucciso perchè era felice, la confessione del suo assassino

L'assassino: "Ero combattuto se suicidarmi o commettere un altro omicidio".

Stefano Leo ucciso perchè era felice, la confessione del suo assassino
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Gli ultimi aggiornamenti arrivano da NuovaPeriferia.it: Stefano Leo ucciso perchè era felice, la shockante confessione del killer, un 27enne italiano di origini marocchine. Questa mattina avevamo dato la notizia: Si è presentato in Questura dopo la marcia in ricordo di Stefano Leo.

Stefano Leo ucciso perchè era felice

Il 33enne commesso originario di Biella è stato ucciso perchè era felice. Lo shockante racconto del suo assassino, Said Machaouat, 27enne italiano di origine marocchina: “Ho scelto di uccidere questo giovane perché si presentava con aria felice e io non sopportavo la sua felicità. Ho voluto infrangere le sue promesse e toglierlo ai suoi parenti”.

Il movente

La confessione del 27enne conferma quanto sospettato sin dall’inizio dagli inquirenti: Stefano è stato una vittima casuale, ucciso per uno sguardo, ucciso perchè si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Lo hanno raccontato questa mattina in conferenza stampa il procuratore Paolo Borgna, il comandante proivinciale dei carabinieri, colonnello Francesco Rizzo, e il comandante del nucleo operativo, colonnello Giuliano Gerbo. Un movente tanto banale quanto spaventoso.

Il racconto

Said Machaouat si era presentato spontaneamente in Questura per confessare l’omicidio. La mattina del 23 marzo scorso il 27 enne aveva acquistato un set di coltelli da cucina, ne aveva scelto uno e aveva getta via gli altri con l’idea di utilizzarlo per uccidere qualcuno, una vittima casuale. Era seduto su una panchina di lungopo Machiavelli quando aveva prima aggredito un uomo a passeggio con il cane (il super testimone che ha da subito fornito la sua testimonianza), ma solo verbalmente. Poi ha trovato la sua vittima: Stefano Leo. Lo ha aggredito ed è fuggito salendo su un bus in via Bava. Di qui ha raggiunto piazza d’Armi dove ha nascosto il coltello in una cassetta dell’elettricità.

Omicida seriale?

Agli inquirenti ha raccontato di essere fortemente depresso dopo la perdita del lavoro da cameriere e la separazione dalla moglie dalla quale aveva avuto un figlio che gli era stato portato via dalla ex stessa. Ha confessato anche di aver pensato al suicidio e di commettere altri omicidi, per questo aveva conservato il coltello.

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