Syensqo contro l'ordinanza di bonifica esterna del polo chimico ricorre al Tar
Secondo Solvay/Syensqo la barriera idraulica realizzata ha ottenuto una “vera e propria bonifica dell’inquinamento storico“

La multinazionale ha richiesto l‘annullamento dell’ordinanza di bonifica e ripristino ambientale delle aree esterne al polo chimico di Spinetta Marengo.
Syensqo ricorre al Tar
Finirà all’attenzione del Tribunale Amministrativo Regionale del Piemonte il caso relativo all’ordinanza di bonifica e ripristino ambientale delle aree esterne al polo chimico di Spinetta Marengo promulgata dalla Provincia di Alessandria: è la multinazionale Syensqo ad aver annunciato il ricorso al Tar, chiedendo l‘annullamento dell’ordinanza in questione.
A inizio maggio Syensqo aveva contestato il fatto che la contaminazione delle acque sotterranee derivi da “qualsivoglia responsabilità a Solvay”, respingendo “l’equiparazione tra Edison e Solvay/Syensqo in ordine alle responsabilità dell’inquinamento della falda in ragione di una presunta inefficacia della barriera idraulica, inefficacia che trova smentita nello stesso iter amministrativo di bonifica”.
Secondo Solvay/Syensqo – si legge in una nota - la barriera idraulica realizzata ha ottenuto una “vera e propria bonifica dell’inquinamento storico“, alla luce di “migliaia di analisi e verifiche raccolte periodicamente per oltre 12 anni dagli Enti e da Solvay/Syensqo” che “hanno accertato ormai da molto tempo, come riconosciuto dalla stessa ARPA, la netta e continua diminuzione nelle acque di falda delle concentrazioni di tutti i contaminanti che sono scesi ai minimi valori storici mai registrati”.