Vaccini Covid: la Regione Piemonte vuole le “fasce d’età”
Già fatte in regione ben 167mila vaccinazioni; i "completamente vaccinati" (anche con la seconda dose) sono cinquemila.
Vaccini Covid per fasce d’età: polemica sulle forniture, ma si va avanti a testa bassa. Finirà prima o poi questa maledetta pandemia! Anche perché ormai i vaccinati in Italia crescono di giorno in giorno (in Italia siamo a 1.700.000 persone) e fra qualche giorno altre regioni potrebbero passare a Zona Gialla (fra cui il Piemonte).
Distribuire le dosi per età
Come riporta "Prima Torino", in particolare la Regione Piemonte non è del tutto soddisfatta di come il Governo centrale e il commissario Domenico Arcuri stanno gestendo la distribuzione delle dosi. Si chiede un cambio radicale in questa modalità: non basarsi sul numero di residenti nelle regioni, con i vaccini Covid si faccia la divisione per fasce d’età. Infatti, i primi a dover essere vaccinati sono gli Over80 e non è detto che nelle regioni più popolate ve ne siano di più. In linea del tutto teorica, potremmo avere più Over 80 in Liguria e/o Puglia rispetto a Lombardia e Lazio che sono più densamente popolate ma con gente sotto gli 80 anni. L’assessore alla Sanità Luigi Icardi ne ha parlato con il presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (Pd) in una letter indirizzata anche al ministro della Salute Roberto Speranza. Viene contestata la nuova modalità individuata per la fase due che prevede l’assegnazione in proporzione alla quota di popolazione di ciascuna Regione:
“Poiché esistono fra le Regioni differenze sensibili relativamente alla percentuale di popolazione di età uguale o superiore agli ottanta anni sulla popolazione generale – scrive Icardi -, sarebbe più corretto considerare una distribuzione proporzionale alla numerosità della classe dei soggetti di età uguale o superiore agli 80 anni di ciascuna Regione”.
Perplessi sulla “Primula”
Qualche perplessità anche sulle ormai famose strutture Primula che dovrebbero sorgere in ogni capoluogo di provincia (al momento ne è prevista solo una per ogni regione però). Molti esperti hanno già segnalato gli spazi esigui e le difficoltà tecnico-logistiche per allestire queste specie di “tendoni” con scarichi e allacci alla rete fognaria piuttosto che telematica. Anche il costo (sostenuto dallo Stato) non è certo un dettaglio: circa 400mila euro per ogni struttura da 315 metri quadri. Icardi avanza anche riserve sul personale che dovrà operarvi per effettuare le vaccinazioni:
"Risulta inoltre essenziale poter comprendere se e come e con quali costi verranno attivate le strutture Primula, in relazione alle quantità di vaccini effettivamente disponibili ed alla relativa dotazione di personale”.
Intanto, sono 5.157 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato del 28 gennaio 2021). A 4.941 di loro è già stata somministrata anche la seconda dose. Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 166.910 dosi (delle quali 31.350 come seconda), corrispondenti all’83% delle 200.980 finora disponibili per il Piemonte (inclusa la quinta fornitura).