Valmacca: la cucciolona Demetra sequestrata per maltrattamenti, affidata alla LNDC di Casale

Valmacca: la cucciolona Demetra sequestrata per maltrattamenti, affidata alla LNDC di Casale

VALMACCA – L’intervento dei Carabinieri della stazione di Ticineto ha permesso di salvare una dolce cucciolona mix Golden Retriever da una situazione di profondo degrado e grave maltrattamento.

La cagnolona, di circa un anno e mezzo d’età, era detenuta in una stanza di un’abitazione senza alcuna possibilità di uscire e in condizioni totalmente incompatibili con il suo benessere. Le condizioni igieniche della stanza infatti erano pessime, con deiezioni mai rimosse e piena di rifiuti tra cui anche diversi vetri rotti dove Demetra poteva ferirsi. Ancora più grave però è apparso il suo stato di salute, dato che era evidentemente denutrita e non aveva alcun accesso ad acqua da bere.

I Carabinieri hanno affidato Demetra ai volontari della Sezione LNDC di Casale Monferrato, che l’hanno accolta nel rifugio da loro gestito. Prima di tutto però la cucciolona è stata sottoposta a visita veterinaria che ha evidenziato i gravi problemi di salute da cui è purtroppo affetta a causa del modo in cui è stata trattata. La visita ha evidenziato la presenza di parassiti esterni e interni, in particolare di Dirofilaria che può causare problemi cardiaci. Per questo motivo verrà presto sottoposta anche a visita cardiologica. Inoltre, la grave malnutrizione subita ha comportato uno sviluppo deviato delle zampe anteriori, la cui condizione dovrà essere ora valutata da un ortopedico. 

I nostri attivisti di Casale Monferrato si stanno prendendo cura di lei e faranno tutto il possibile per farla stare bere, nella speranza di poter trovare un’adozione speciale per questa povera cucciolona che ha già sofferto tanto”, fa sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection“Nel frattempo, i nostri legali sono già al lavoro per denunciare il proprietario di Demetra ai sensi dell’art. 544-ter del Codice Penale che punisce il maltrattamento di animali con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa da 5mila a 30mila euro. Siamo sempre convinti che queste pene siano insufficienti e che un reato così abbietto meriterebbe una punizione più severa, ma comunque auspichiamo che il giudice si renderà conto della gravità e prenda provvedimenti seri a carico del maltrattatore. Nessun essere vivente, umano o altro animale, merita di vivere in quelle condizioni ed è ora che le leggi e la magistratura diano un segnale di tolleranza zero verso chi opera in questo modo.“