Casale Monferrato, al Teatro Municipale andrà in scena Orgoglio e pregiudizio

CASALE MONFERRATO - Il capolavoro di Jane Austen, Orgoglio e pregiudizio, andrà in scena mercoledì 23 e giovedì 24 febbraio alle ore 21 al Teatro Municipale su adattamento di Antonio Piccolo e per la regia di Arturo Cirillo.
I biglietti si possono acquistare direttamente online al link www.vivaticket.com/it/cerca-biglietti/casale%20monferrato?o=date oppure nei punti vendita Vivaticket, tra cui quello di Casale Monferrato in via Saffi, 11 - Sassone Viaggi by Stat. Il botteghino al Teatro Municipale apre un'ora prima dello spettacolo.
In ottemperanza alle disposizioni di legge è obbligatorio che gli spettatori esibiscano il Green Pass rafforzato e indossino correttamente la mascherina Ffp2. Nell'eventualità che il Piemonte passasse in zona arancione, la capienza autorizzata per il Teatro Municipale rimarrebbe sempre al 100%.
Il registra ha motivato la decisione di portare a teatro “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen dicendo che adora la scrittrice con un dono folgorante per i dialoghi e che è affascinato dall’ottocento, e dal rapporto fra i grandi romanzi diquell’epoca e la scena.
"Provai un raro piacere, svariati anni fa, ad affrontare uno strano testo di Annibale Ruccello (strano perché al confine tra il musical e la commedia, tra la parodia e la ri-scrittura) ispirato a “Washington Square” di Henry James. Perché l’ironia di questa scrittrice, il suo sguardo acuto ma anche distaccato
sui suoi personaggi l’amo molto".
"Il mondo della Austen dove apparentemente non accade mai nulla di eclatante, abitato per la maggior parte da creature che stanno abbandonando la fanciullezza per diventare ragazze da marito o giovani scapoli da sposare, mi affascina; con tutto il pudore, i turbamenti, le insicurezze, e anche l’orgoglio e i pregiudizi che la giovinezza porta con sé".
Questo mondo sociale dove ci si conosce danzando, ci si innamora conversando, ci si confida con la propria sorella perché i genitori sono, ognuno a suo modo, prigionieri del proprio narcisismo, non mi sembra così lontano da noi.
Soprattutto pensando a queste giovani eroine spinte a sposarsi anche per avere finalmente un sostegno economico, sottraendosi allo stesso tempo all’indecorosa condizione di zitelle, e allontanandosi dalle proprie famiglie d’origine.