Ospite nel nostro programma Filo Diretto, Paolo Pasquale racconta l’evoluzione delle sale cittadine, dal Teatro Alessandrino alla multisala Kristalli.
Il cinema e il teatro ad Alessandria
C’è un pezzo di storia di Alessandria che si racconta attraverso il grande schermo. È la storia di Paolo Pasquale, figlio d’arte e anima del cinema cittadino, che ha visto passare sotto i suoi occhi oltre cinquant’anni di spettacolo. Tutto inizia nel 1966, quando suo padre inaugura il Teatro Alessandrino con mille posti e un film di Ugo Tognazzi. Da allora, il cinema diventa una passione di famiglia.
Negli anni d’oro, Alessandria poteva contare su oltre dieci sale attive: il Moderno, il Dante, il Galleria, l’Ambra, il Cristallo e, naturalmente, l’Alessandrino. Poi arrivano la televisione, i multiplex e le piattaforme online, che ridisegnano il modo di vedere i film.
Oggi, tra le poche luci rimaste accese, c’è la multisala Kristalli, gestita ancora da Pasquale, che ha scelto di puntare sul cinema d’autore. “I film vanno visti in sala – sottolinea – perché solo lì si vive la magia vera del cinema.”
Dal “Sexy Movie” ai film d’autore
A fine anni Ottanta, il cinema Cristallo di Alessandria rischiava la chiusura. I tempi erano cambiati, le sale di quartiere arrancavano e serviva un’idea per sopravvivere. Paolo Pasquale, con coraggio e un pizzico di ironia, decise di seguire una tendenza del periodo: trasformare il locale in un cinema a luci rosse.
Quella scelta, accolta con curiosità e scandalo, si rivelò un successo. Per dieci anni, dal 1989 al 1999, il “Cristallo Sexy Movie” divenne un fenomeno cittadino. Poi, con la stessa determinazione, arrivò la seconda rivoluzione: la chiusura del capitolo erotico e la nascita della Multisala Kristalli, un moderno spazio dedicato al cinema d’autore, con sale intitolate a Kubrick e Kurosawa.
Oggi il Kristalli è l’ultima sala di prima visione rimasta in città, punto di riferimento per chi cerca emozione e riflessione. Pasquale sceglie i film “a pelle”, prediligendo storie che lasciano il segno. “Se un film mi commuove – spiega – allora so che piacerà anche al mio pubblico.”
Il Teatro Alessandrino tra storia, arte e aneddoti
Sotto il palco del Teatro Alessandrino si nasconde mezzo secolo di spettacoli, applausi e curiosità. Da Modugno a Bramieri, da Gaber a Nino Manfredi: in tanti sono passati su quel palcoscenico “sottoterra”, simbolo di un teatro che ha sempre saputo reinventarsi.
Tra i ricordi più vividi, un asino che non riuscì mai a scendere in scena durante Rinaldo in campo e una piscina “senza acqua” per uno sketch di Gino Bramieri. Oggi il teatro ospita fino a 80 spettacoli l’anno, con artisti come Vinicio Capossela e un pubblico affezionato.
Nonostante i costi elevati e le difficoltà di gestione, Pasquale non si arrende: “È un teatro privato – spiega – e deve chiudere i conti in positivo ogni sera, ma la passione ci ripaga di tutto.”
Ora il testimone passa alla figlia Giulia, pronta a portare avanti una storia che continua a far brillare Alessandria di cultura.