Pride: Lega “spaccata” tra Asti e Alessandria sul patrocinio all’evento
Domani ad Asti la presentazione del Pride che si terrà il 6 luglio e che ad Alessandria ha ottenuto il patrocinio del sindaco leghista Cuttica di Revigliasco.
Alessandria, il sindaco leghista concede il patrocinio
Una quarantina di chilometri separano Asti da Alessandria, ma molti di più sembrano dividere i rispettivi rappresentanti della Lega, tra cui il sindaco del capoluogo alessandrino, su un tema di cui si sta molto discutendo: il Pride per rivendicare i diritti e le istanze dei cittadini gay e più in generale della comunità LGBTQI. Ad Asti la Lega ha votato contro la concessione del patrocino al primo Pride che si svolgerà sabato 6 luglio. Un evento i cui dettagli saranno resi noti domani, sabato, durante una conferenza stampa in Sala Pastrone.
Ma non tutti i leghisti la pensano allo stesso modo perché ad Alessandria il sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, anche lui della Lega, ha deciso di concedere il patrocinio all’evento “AlPride2019”, previsto per il 1^ giugno.
Una scelta che, a ben vedere, contrasta parecchio con le dichiarazioni del segretario cittadino della Lega di Asti, Davide Scaiola, rilasciate poco prima che il sindaco Rasero annunciasse la decisione di concedere comunque il patrocinio.
La Lega di Asti non ne vuole sapere
«Il patrocinio – commenta il leghista astigiano – può essere definito come un’attestazione di apprezzamento e riconoscimento morale a iniziative di terzi, ritenute meritevoli. Come Lega siamo convinti che le manifestazioni palesemente politicizzate, come il Gay Pride, non debbano godere di tale concessione. Il messaggio di orgoglio – continua Scaiola – di cui dovrebbe farsi portatore tale manifestazione è ormai affogato tra cartelloni di attacco e scherno verso una determinata parte politica; i fondanti principi di libertà e di lotta che caratterizzavano i Pride di un tempo sono ormai appiattiti a esibizionismi degni di una sfilata […] Come Lega ci discostiamo da tale scelta (di concedere il patrocinio ndr) e dalle modalità con cui è stata presa».
Cuttica di Revigliasco spiega la sua decisione
Dall’altra parte della barricata il sindaco di Alessandria spiega la sua decisione di concedere il patrocinio al locale Pride: «Vi è certamente l’elemento di coerenza al nostro programma di mandato che intende promuovere, in linea con il dettato della Carta Costituzionale così come dello Statuto Comunale, uno sviluppo della nostra comunità alessandrina che sia attento alla salvaguardia dei diritti delle persone: di tutte le persone, senza alcun tipo di discriminazione (sessuale, sociale, di razza ed età). La tutela dei diritti e delle libertà di espressione delle persone – continua Cuttica di Revigliasco – è altro elemento portante del nostro ragionamento e della nostra azione politica che, durante i diversi incontri interlocutori con l’Associazione (Tessere le identità ndr), ci ha permesso di focalizzare la centralità del valore del “rispetto” del punto di vista degli altri. Si tratta di un “rispetto” dell’altro necessario sopratutto quando non coincida esattamente con il nostro personale punto di vista».
«Contrasto a ogni forma di discriminazione»
Anche il primo cittadino di Alessandria precisa di non condividere alcune delle rivendicazioni portate avanti dalle associazioni e dai movimenti che organizzano il Pride («in primis l’ammissibilità delle adozioni da parte delle persone omosessuali»), ma è convinto che la sua amministrazione comunale «sostenga il contrasto a ogni forma di discriminazione».
«Sono certamente consapevole – aggiunge il sindaco alessandrino – che, per alcuni, la concessione del patrocinio risulti essere una scelta “divisiva”. Tuttavia, a questo riguardo, sottolineo il fatto che quanto più può essere “divisiva” la necessità di ogni parte politica (e della funzione politica in senso lato) di differenziarsi e di contrastarsi sulle reciproche posizioni ideologiche, tanto più la funzione e la “vocazione” di una buona amministrazione locale è quella di unire, di fare sintesi, di cooperare affinché le differenze siano ricomprese in un senso complessivo di comunità. È quello che ho cercato di fare con il conferimento del patrocinio: un atto che trova la propria ragione profonda nel credere fortemente nella quotidiana possibilità data a ciascuno di instaurare e consolidare il dialogo con le espressioni associative e con tutti gli alessandrini». Come riportano i colleghi de Lanuovaprovincia.it
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