Sacra Sindone: in fondo è tutta una questione di fede
La dichiarazione dell’Arcivescovo di Torino sull’ipotesi relativa alla realizzazione del telo della sindone con un bassorilievo in epoca medioevale

Sta facendo discutere uno studio pubblicato sulla rivista Archaeometry che ipotizza la formazione dell’immagine della Sindone di Torino tramite un bassorilievo medievale, pigmentato o riscaldata esclusivamente nelle aree di contatto, producendo l’impronta caratteristica che vediamo oggi sul lenzuolo.
Lo studio sulla Sacra Sindone
Sul tema, dibattuto da molti esperti e studiosi ha preso parola anche Roberto Repole, arcivescovo di Torino e custode pontificio della Sindone. “Ancora una volta assistiamo al lancio di nuove rivelazioni sulla Sindone e i suoi misteri”, scrive cardinal Repole, “Il Custode della Sindone non ha motivo di entrare nel merito delle ipotesi formulate liberamente da scienziati più o meno accreditati. Il Centro Internazionale di Studi sulla Sindone di Torino, che statutariamente assicura il suo supporto scientifico al Custode, pubblica un documento che analizza in dettaglio metodo e risultati di questa “scoperta”. Se non ci si può stupire più di tanto del clamore che certe “notizie”, vere o verosimili, nuove o datate, possono suscitare in un circuito mediatico che ormai è globale e istantaneo, rimane la preoccupazione per la superficialità di certe conclusioni, che spesso non reggono a un esame più attento del lavoro presentato. E rimane da ribadire l’invito a non perdere mai di vista la necessaria attenzione critica a quanto viene così facilmente pubblicato". Questa la dichiarazione dell’Arcivescovo di Torino sull’ipotesi relativa alla realizzazione del telo della sindone con un bassorilievo in epoca medioevale.