Educazione alla legalità: Paolo Setti Carraro incontra gli studenti dell'Eco di Alessandria
Gli oltre cento ragazzi riuniti nell’aula magna hanno ascoltato le parole del fratello di Emanuela Setti Carraro, assassinata con il marito in un agguato mafioso

L’Istituto d’Istruzione Superiore “Umberto Eco”, con il patrocinio del Comune, ha ospitato il sesto incontro del “Corso di educazione alla legalità”, con un relatore d’eccezione, Paolo Setti Carraro, fratello di Emanuela Setti Carraro, moglie del Generale dei Carabinieri e Prefetto Carlo Alberto dalla Chiesa.
Corso di educazione alla legalità
Era il 3 settembre 1982 quando il Prefetto di Palermo, sua moglie e l’agente di scorta Domenico Russo furono assassinati in un agguato mafioso. A quasi 43 anni da quel tragico giorno, Paolo Setti Carraro incontra gli studenti per ricordare il valore di quel sacrificio e l’impegno nella legalità a cui tutti siamo chiamati a rispondere.
«Ci sono voluti anni per elaborare il lutto - ha raccontato -.Ho imparato a rileggere il ruolo della rabbia nella vita, a capire dove può portare e quali fantasie vengono nutrite dal rancore. Mi è servito per comprendere meglio i pensieri e le attività criminali e a rendermi conto che ci sono circostanze in cui anche le persone civili possono arrivare ad avere comportamenti molto simili a quelli dei criminali».
«Per questo - ha aggiunto il Maresciallo Flavio Carella della locale Stazione - è importante ricordare la memoria di chi, come il Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, si è messo e si mette quotidianamente al servizio della comunità, dei più deboli, sposando valori riconosciuti anche dall’Arma dei Carabinieri, cercando, fin da giovani, di esaltare le virtù positive dell’essere umano e il sentimento di legalità che dovrebbe albergare in ognuno di noi, affinché il sacrificio di chi ha lottato per una società più onesta e sicura non sia stato vano e perché quella società desiderata possa divenire realtà».
Presenti anche i rappresentati di “Libera”, l’associazione fondata nel 1995 su ispirazione di Luciano Violante e Saveria Antiochia con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alla criminalità organizzata e di favorire la creazione di una comunità alternativa alle mafie.