Niente cellulari in classe, ma senza imposizioni cieche. L’Istituto “Vinci Nervi Fermi Migliara” ha adottato un regolamento che affida agli studenti la responsabilità del corretto uso dei dispositivi. Ne abbiamo parlato a Filo Diretto con Marica Barrera e Filippo Pelizza, vicepreside e preside dell’istituto alessandrino.
Lo stop ai cellulari in classe
Da settembre, la direttiva del Ministero dell’Istruzione vieta l’uso dei cellulari durante le lezioni. All’Istituto “Vinci Nervi Fermi” di Alessandria, però, il divieto è diventato un’occasione educativa.
Invece di sequestrare i telefoni o imporre punizioni automatiche, la scuola ha scelto di responsabilizzare gli alunni: il cellulare resta spento nello zaino e, solo in caso di utilizzo improprio, scatta una sanzione progressiva.
Si parte da una semplice annotazione, poi arriva la nota sul registro e la riduzione del voto di condotta. Nei casi più gravi, si arriva a sospensioni e, come previsto dalle nuove norme ministeriali, a lavori socialmente utili.
La scuola ha stretto accordi con realtà del territorio come Caritas e Ristorazione Sociale, trasformando la punizione in un’occasione di crescita. “Vogliamo che capiscano il valore delle regole e della comunità”, spiegano i docenti.
I primi risultati sono incoraggianti: su un migliaio di studenti, le infrazioni registrate sono pochissime. Il messaggio è chiaro: la disciplina non nasce dal divieto, ma dalla responsabilità condivisa.
Dalla scuola all’impresa
Nel panorama scolastico locale, l’Istituto “Vinci Nervi Fermi” rappresenta un modello virtuoso di connessione tra scuola e mondo produttivo.
Attraverso programmi di apprendistato duale, gli studenti delle classi quarte e quinte trascorrono parte dell’anno in azienda, alternando lezioni e formazione pratica. Il progetto, sostenuto dalla Regione Piemonte, ha già portato ad assunzioni a tempo indeterminato in realtà industriali come Guala.
Anche i percorsi di amministrazione, finanza e marketing offrono competenze solide e spendibili, con molti diplomati che trovano lavoro entro pochi mesi. Altri scelgono l’università, potendo contare su una preparazione completa in diritto, economia e lingue.
“La nostra scuola è un ponte tra formazione e occupazione – sottolineano i dirigenti – perché il sapere ha valore solo se si traduce in opportunità concrete.”
In un momento di incertezza economica, questo modello dimostra che l’istruzione tecnica e professionale può essere una via d’eccellenza per costruire il futuro.
Educare al rispetto
All’interno del polo tecnico-professionale “Vinci Nervi Fermi”, l’educazione non si ferma alle competenze tecniche. Docenti e dirigenti credono che la scuola debba essere prima di tutto un luogo di crescita personale e civica.
Per questo sono nati progetti di educazione affettiva e sessuale, condotti in collaborazione con ginecologi e andrologi, pensati per ragazzi e ragazze delle classi superiori. L’obiettivo è rompere tabù, promuovere la prevenzione e un approccio consapevole alla salute.
Parallelamente, con l’associazione Medea, vengono organizzati incontri sul tema della violenza di genere e della parità, per favorire una cultura del rispetto reciproco.
Grazie ai fondi del PNRR, l’istituto potrà inoltre attivare sportelli psicologici e mediazione linguistica, strumenti fondamentali per contrastare la dispersione scolastica.
“Formare cittadini responsabili – spiegano i docenti – significa educare alla relazione, al rispetto e alla consapevolezza dei propri diritti e doveri”. Un modello educativo che fa della scuola un vero laboratorio di cittadinanza attiva.