PIEMONTE – Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato regionale di Agesci Piemonte.
Agesci Piemonte: “Vogliamo continuare a essere sentinelle di speranza”
“In un tempo segnato da conflitti, paure diffuse e relazioni difficili, la nostra Associazione è chiamata a custodire la pace come bene prezioso e generativo, a riscoprire la bellezza del contatto diretto, della parola detta e ascoltata. Una pace che non è solo assenza di guerra, ma stile di vita radicato nella giustizia, nel rispetto della dignità di ogni persona e nella cura delle relazioni.
Pace che si costruisce nella quotidianità, nella capacità di ascoltare profondamente, accogliere le differenze, abitare i conflitti senza fuggirli, con parole e gesti nonviolenti.”
In questo tempo dove il buio sembra prendere il sopravvento; dove la dignità umana perde valore; dove sembra prevalere la “legge del più forte”; dove la rassegnazione cerca di sopraffare la speranza; dove azioni di pace vengono contrastate nel nome di diritti internazionali che cambiano veste a seconda degli attori in campo; dove si attaccano civili inermi. In questo tempo in cui sono in corso 56 conflitti – il numero più alto dal termine della Seconda Guerra Mondiale – che coinvolgono direttamente o indirettamente almeno 92 Paesi, Italia compresa, e che hanno costretto oltre 100 milioni di persone a migrare, sia internamente sia all’estero, per sfuggire alle violenze e a condizioni vitali non più sostenibili, vogliamo manifestare il nostro dissenso per quanto è in corso e manifestare la nostra prossimità alle vittime di questa follia umana che chiamiamo guerra.
Esprimiamo il nostro ringraziamento e supporto a tutti i gruppi che, nelle forme e nei modi civili che ci contraddistinguono, stanno agendo e risvegliando i propri territori con veglie, manifestazioni non violente, incontri e tavole rotonde sul tema della pace. Vogliamo continuare a essere sentinelle di speranza, testimoni nelle nostre comunità dei valori di pace e fratellanza che si incarnano nelle nostre scelte. Divenendo così artigiani di pace nel nostro vivere quotidiano, nei luoghi che abitiamo. “Non dobbiamo abituarci ad un mondo come questo, dal piccolo dobbiamo credere che le scelte di piccoli artigiani di pace dovranno portare a ricostruire il caos e la capacità di vivere insieme”.