Stanziamenti

Dalla Regione 3 milioni per gli edifici storici del Piemonte: c'è anche Villamiroglio

Con un finanziamento di 118.952 euro, la Parrocchia dei Santi Filippo e Michele potrà procedere alla valorizzazione e restauro della chiesa di Santa Liberata

Dalla Regione 3 milioni per gli edifici storici del Piemonte: c'è anche Villamiroglio
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Grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), la Regione ha destinato 3 milioni di euro per il restauro di edifici rurali.

Dalla Regione 3 milioni per gli edifici storici del Piemonte

Questi fondi sono stati distribuiti tra 26 beneficiari, tra cui figurano ben 10 enti ecclesiastici grazie all'avanzamento della graduatoria che consente di aggiornare le ultime assegnazioni per la rigenerazione dei piccoli siti culturali, coinvolgendo in Piemonte circa 300 soggetti privati. Le due misure previste sono due: la rigenerazione dei piccoli siti culturali, patrimonio culturale religioso e rurale; e la tutela e valorizzazione dell'architettura del paesaggio rurale.

«Il Piemonte è una delle Regioni più avanti nella realizzazione degli obiettivi del PNRR - ha sottolineato l’assessore alla Cultura, Marina Chiarelli - e questi interventi rappresentano da un lato un'iniezione di liquidità nell’economia reale, dall’altro di stimolo a recuperare i nostri patrimoni che servono ad allargare l’offerta turistica nei piccoli centri del nostro Piemonte ma anche a far conoscere a noi stessi queste perle spesso dimenticate o poco conosciute che sono come una segnaletica culturale del nostro passato».

C'è anche Villamiroglio

Gli interventi sono distribuiti in quasi tutte le provincie del Piemonte. Nell'Alessandrino Villamiroglio, una cifra importante è stata destinata alla Chiesa di Santa Liberata a Villamiroglio.

"Con un finanziamento di 118.952 euro - fa sapere la Regione - la Parrocchia dei Santi Filippo e Michele potrà procedere alla valorizzazione e restauro della chiesa di Santa Liberata la cui edificazione viene fatta risalire al XVII secolo. Della sua esistenza se ne parla negli atti di una visita pastorale effettuata nel 1619, in cui si riferisce della chiesa e dell’adiacente romitorio, piccolo convento in cui i monaci si ritiravano in preghiera a contatto con la natura".

 

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