La situazione provinciale

Dati Edilizia Alessandrina, Uil: "Causa Covid il settore sta particolarmente soffrendo"

Il responsabile FenealUil Piemonte dell'area Alessandria, Paolo Tolu, ha reso noti i dati dell'edilizia provinciale e regionale di questa durissima annata 2020.

Dati Edilizia Alessandrina, Uil: "Causa Covid il settore sta particolarmente soffrendo"
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Anche il settore edile Alessandrino sta vivendo una situazione di sofferenza continua. Il Covid-19, a livello economico, non sta risparmiando nessuno. Il responsabile FenealUil Piemonte dell'area Alessandria, Paolo Tolu, ha reso noti i dati dell'edilizia provinciale e regionale di questa durissima annata 2020: "Purtroppo i dati relativi a ottobre confermano che il settore fa fatica a risollevarsi e questo nuovo lockdown sta creando ancora notevoli disagi. Nel panorama piemontesi i  dati della provincia di Alessandria sono i migliori dovuti soprattutto ai cantieri del Terzo Valico dei Giovi che hanno lavorato anche durante il periodo di blocco".

Dati Edilizia Alessandrina

Queste le parole di Paolo Tolu, responsabile FenealUil Piemonte dell'Area di Alessandria, circa i dati relativi alla situazione del settore edile cittadino, provinciale e regionale:

"E' stato un anno edile (ottobre 2019-settembre 2020) difficile e particolare, era cominciato con ottime prospettive perché da ottobre a febbraio c'era stato un incremento sui dati cassa edile sia della massa  salari, a gennaio 2020 la massa salari denunciata aveva avuto un incremento sullo stesso periodo dell'anno  precedente pari a +14,03 (5.026.000 – 4.407.000) ed a febbraio era salita del 16,23% (4.928.000 – 4.240.000) . Poi il settore produttivo italiano è stato travolto dalla pandemia e tra questi anche il settore edile, a marzo molti lavoratori sono stati collocati in Cassa Integrazione Ordinaria per Covid e la massa salari rispetto  all'anno precedente è crollata del 44,36% (2.747.000 – 4.937.000) creando un disagio sociale enorme sia  per gli imprenditori che per i lavoratori. Lavoratori che sono rimasti per molti mesi senza nessuna entrata economica in quanto il numero di  imprese che hanno anticipato la Cigo alle loro maestranze non ha raggiunto nemmeno il 10% del totale  delle imprese".

Il lockdown nazionale ha reso ancora più complicata la situazione nel corso di quei duri mesi a partire da aprile:

"I mesi successivi sono stati ancora più difficili con il lockdown del settore che ha portato il dato peggiore  dell'anno ad Aprile – 70,71% di massa salari (1.498.000 – 5.114.000) in quanto potevano lavorare solo le  imprese stradali e quelle che lavoravano per le ferrovie, a Maggio il calo è stato pari a -13,84% (4.805.000 – 5.577.000). A giugno il settore ha ricominciato a marciare tra molteplici difficoltà, è stato istituito il Comitato Protocolli  Covid presso l'Ente Bilaterale Cassa Edile e Sistedil per andare incontro alle imprese nella ripresa del lavoro".

A giugno si è segnato un incremento di massa salari ed è salito anche il numero di addetti edili, mentre a settembre si è assestato sugli standard dell'anno precedente:

"Finalmente a Giugno si è segnato un incremento pari a 8,13 % di massa salari (5.568.000 – 5.149.000) ed è  salito anche il numero degli addetti edili , il settore si è rimesso in moto sfruttando la stagione estiva e la voglia di recuperare il tempo perso e sia luglio che agosto hanno confermato questo trend. Soprattutto ad  agosto molti lavoratori hanno rinunciato alle ferie per rimanere sui cantieri. A settembre il settore si è assestato più o meno sui numeri dell'anno precedente . Tutto ciò ha portato un anno edile in sofferenza su quasi tutti i dati certificati dall'Ente Bilaterale, quindi nella differenza relativa a 12 mesi che vanno da ottobre 2019 a settembre 2020 rispetto allo stesso periodo  ottobre 2018 – settembre 2019 sono i seguenti : imprese -5,61% (638 - 676) , operai versanti +6,43% (4386  - 4121) dato positivo dovuto all'incremento di lavoratori sui cantieri del Terzo Valico dei Giovi , totale massa salari, che è il vero indicatore del settore -5,87% (55.458.000 – 58.919.000) e totale ore lavorate -6,86% (4.850.654 – 5.207.852)".

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