Blocco diesel Euro 5, Rolando ad Abonante: "Conseguenza di una vostra direttiva europea"
La replica del segretario cittadino della Lega di Alessandria alle dichiarazioni del primo cittadino di Alessandria

Il segretario cittadino della Lega di Alessandria, Alessandro Rolando, replica al sindaco Giorgio Abonante in merito al blocco dei veicoli Diesel Euro 5 dal 1° ottobre nelle città piemontesi.
Rolando su blocco diesel Euro 5
"Il blocco dei diesel Euro 5 è una conseguenza della direttiva europea sulla qualità dell'aria. Questa norma impone limiti di emissione semplicemente irrealistici per la Val Padana. Inoltre, pone gli amministratori locali alla mercè dei fondamentalisti verdi.
Il Sindaco di Alessandria Giorgio Abonante dovrebbe rammentare con estrema preoccupazione, a sé e al suo partito, la vicenda processuale che vide coinvolti diversi ex sindaci di Torino, tutti espressione di partiti della sua maggioranza, i quali hanno rischiato anni di galera sulla base delle accuse abnormi e pretestuose mosse proprio in nome di questa famigerata direttiva da un manipolo di ambientalisti - la "società civile" allevata dalla sua stessa parte politica (timeo Danaos et... suffragia ferentes!).
Invece, nel quadro del Green Deal e con il pretesto di recepire le raccomandazioni dell'OMS, l'UE ha pure ulteriormente abbassato tali soglie, con il voto convintamente favorevole del suo partito. Come già avvenuto l'anno scorso, le quattro regioni del bacino padano coinvolte (sì, c'è anche l'Emilia-Romagna, da sempre amministrata dal suo partito) si stanno prodigando per trovare misure alternative compensative che permettano un nuovo rinvio del divieto di circolazione. Preghiamo tutti affinché ci riescano.
L'auspicio è che l'onere della "transizione ecologica" non ricada sui cittadini suona come una presa in giro, giacché il preciso scopo del "green" è instaurare una dinamica regressiva del conflitto distributivo - in parole povere: concentrare la ricchezza nelle mani del capitale e della rendita a scapito del lavoro, ossia impoverire la maggioranza dei cittadini.
Questi sono discorsi che avremmo sentito dalla sinistra, fino a quarant'anni fa. Ma la storia continua - non è finita, come ci avete voluto far credere dopo la fine dell'URSS -, anche se il centro sinistra di oggi ci sembra più impegnato a difendere gli interessi dei grandi potentati finanziari che quelli dei lavoratori, e delle persone comuni. I più deboli cerca di difenderli la Lega".