"Carne di cinghiale genuina? Ma se mangia carcasse, immondizia e sementi concimate"
Gli agricoltori di Monferrato e Nord Astigiano si oppongono fermamente alla proposta dell’assessore regionale all’agricoltura Protopapa.
Forti opposizioni alla creazione di una filiera della carne di cinghiale proposta dall'assessore regionale Protopapa non solo dalla sezione di Coldiretti Alessandria. Anche il gruppo Galco si è espresso contrariamente alla soluzione adottata dalla Regione Piemonte al fine di mettere una pezza alla proliferazione incontrollata degli ungulati nel territorio:
"Ricordiamo che il cinghiale è un animale onnivoro e si nutre anche di carcasse di animali, di immondizia che trova nei centri abitati, di sementi conciate chimicamente che trova nei campi e che non sono edibili né per l’uomo né per gli animali. Mettere in piedi questa filiera offende profondamente tutto il settore agricolo".
Una soluzione insoddisfacente
Il gruppo di detrattori della proposta avanzata dall'assessore regionale Protopapa, racconta "La Nuova Provincia", si amplia sempre di più. Oltre alla ferma opposizione da parte della sezione di Alessandria di Coldiretti, in questi ultimi giorni si è aggiunta anche la ferma contrarietà da parte di Galco, il gruppo agricoltori liberi di coltivare, associazione di agricoltori del Monferrato e del Nord Astigiano “stufi dei continui danni da cinghiali”.
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Come si legge nella bio del gruppo su Facebook, Galco è attivo da un paio di anni e raccoglie consensi direttamente fra i coltivatori, per presentare alla comunità le tante avversità che affliggono il lavoro dell’agricoltore: dal bassissimo prezzo dei prodotti, ai cambiamenti climatici con sbalzi termici ed eventi atmosferici sempre più intensi passando per fitopatie come la flavescenza, gli insetti dannosi come le cimici, le invasioni di animali selvatici che non riguardano solo i cinghiali ma anche le nutrie, i caprioli e anche l’arrivo dei lupi.
"La carne di cinghiale non è genuina"
Sul provvedimento avanzato dall'assessore regionale alla Caccia e alla Pesca, Marco Protopapa, che prevede la creazione di una certificazione di qualità e sicurezza per le carni rosse da selvaggina, il gruppo Galco esprime la sua più totale opposizione.
"Ci sembra un atto scellerato e del tutto irrispettoso – si legge in un comunicato – Le affermazioni che sono state pubblicate per presentarla sottolineano quanto la carne di cinghiale possa essere di ottima qualità perché l’animale si nutre di ciò che la natura offre, ignorando completamente alcuni aspetti peculiari dell’alimentazione di questo ungulato libero di pascolare ovunque".
L'associazione degli agricoltori del Monferrato e del Nord Astigiano porta quindi degli esempi circa il fatto che la carne di cinghiale non sia caratterizzata da quell'alto tasso di qualità di cui parla l'assessore regionale:
"Ricordiamo che è un animale onnivoro e si nutre anche di carcasse di animali, di immondizia che trova nei centri abitati, di sementi conciate chimicamente che trova nei campi e che non sono edibili né per l’uomo né per gli animali. Mettere in piedi questa filiera offende profondamente tutto il settore agricolo che da anni subisce continui danni alle proprie colture e chi da anni alleva con passione e sacrificio per dare ai consumatori carni di filiere controllate e di altissima qualità"