Cambia il colore

Piemonte “in giallo” a partire da lunedì 1 febbraio 2021: ecco cosa si può fare e cosa no

Il colpo di scena che non t’aspetti. Italia praticamente tutta zona gialla: col cerino in mano restano solo quattro regioni – Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria – più la provincia autonoma di Bolzano, tutte arancioni.

Piemonte “in giallo” a partire da lunedì 1 febbraio 2021: ecco cosa si può fare e cosa no
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Piemonte “in giallo” a partire da lunedì 1 febbraio 2021. Il colpo di scena che non t’aspetti. Italia praticamente tutta zona gialla: col cerino in mano restano solo quattro regioni – Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria – più la provincia autonoma di Bolzano, tutte arancioni.

E tirano un sospiro di sollievo, gialli a sorpresa, anche Piemonte e Lombardia, che sembravano sul punto di rimanere arancioni. Il cambio di colore, con relativo allentamento delle restrizioni, partirà da lunedì 1 febbraio 2021.

Le nuove ordinanze

Come riporta “Prima Torino”, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in serata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da domenica.

Non ci sono zone rosse

Piemonte “in giallo” a partire da lunedì 1 febbraio 2021. Sono in area arancione le Regioni Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e la Provincia Autonoma di Bolzano. Tutte le altre Regioni e Province Autonome sono in area gialla. Non ci sono regioni o province autonome in zona rossa.

Questo perché nella giornata di oggi, venerdì 29 gennaio, il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità ha rivelato che l’indice Rt nazionale è ancora in calo rispetto a una settimana fa, ed è sceso da 0,97 a 0,84 nella settimana 18-25 gennaio. Ed è calata anche l’incidenza dei casi: 289,35 ogni 100.000 abitanti anziché 339,34 del periodo 4-17 gennaio.

L’ELENCO COMPLETO CON L’INDICE RT NELLE VARIE REGIONI

Abruzzo: 0,81
Basilicata : 0,91
Calabria: 0,82
Campania: 0,97
Emilia Romagna: 0,77
Friuli Venezia Giulia: 0,68
Lazio: 0,73
Liguria: 0,87
Lombardia: 0,84
Marche: 0,88
Molise: 1,51
Piemonte: 0,82
Alto Adige: 0,80
Trentino: 0,56
Puglia: 0,90
Sardegna: 0,81
Sicilia: 0,98
Toscana: 0,95
Umbria: 0,96
Valle d’Aosta: 0,82
Veneto: 0,61

Che cosa è consentito fare e cosa no

Resta in vigore il coprifuoco dalle 22 di sera alle 5 di mattina.

Ristoranti e bar

  • Apertura di Bar e Ristoranti alle ore 5 alle 18.
  • Per le consegne a domicilio non ci sono restrizioni.
  • L’asporto è consentito fino alle ore 22 per i ristoranti.
  • Per i soggetti che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dai codici ATECO 56.3 e 47.25 (Bar) l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18.
  • Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi.
  • Resta consentita la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.

Spostamenti

  • Si agli spostamenti all’interno delle propria regione.
  • Vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.
  • Vietati gli spostamenti in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute, necessità.
  • Consentiti gli spostamenti, nell’ambito della stessa regione, per far visita a parenti e amici tra le ore 5 e le 22.
  • Consentita la visita a parenti ed amici nel limite di due persone, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi, solo all’interno della propria regione.

Commercio

  • Aperti i negozi al dettaglio fino alle ore 21.
  • Aperti i centri estetici.
  • Aperti i mercati anche extra-alimentari.
  • Chiusura dei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie al loro interno.
Sport 
  • Consentita l’attività sportiva o attività motoria anche presso aree attrezzate e parchi pubblici.
  • Attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto presso centri sportivi e circoli sportivi, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, interdetto l’uso di spogliatoi interni.
  • Restano chiuse piscine, palestre.
  • Impianti sciistici chiusi
Tempo libero
  • Apertura di di musei e mostre permanenti dal lunedì al venerdì.
  • Restano chiusi teatri, cinema, discoteche e sale da ballo.
  • Sono sospese le attività dei parchi tematici e di divertimento.
  • Sospensione di attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

Scuola

  • Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie.
  • Didattica in presenza per le scuole superiori al 50%.Previsti tavoli provinciali coordinati dai Prefetti per l’organizzazione di orari e trasporto pubblico.
  • Trasporto pubblico locale e trasporto ferroviario regionale: coefficiente di riempimento non superiore al 50%

La profezia di Cirio

Proprio tenendo conto dei parametri presi in analisi dal Ministero e che si riferiscono alla settimana dall’11 al 17 gennaio, il Presidente Alberto Cirio ha sempre sostenuto che il Piemonte avesse le carte in regole per passare a zona arancione, cosa però che fino a poche ore fa non sembrava così scontato.

Le regole valide per la zona gialla

Il passaggio in zona gialla inciderà parecchio sulla vita dei ristoratori e dei cittadini. La differenza con l’arancione è infatti soprattutto quella legata ai locali pubblici: si può quindi tornare a fare colazione al bar e al ristorante a pranzo. Per quanto riguarda la scuola: asili, elementari e medie restano aperte e in presenza, per le superiori è stato previsto il rientro dalla didattica a distanza in percentuale variabile, dal 50 al 75%, regola poi applicata in modo diverso nelle varie Regioni. Rimane il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino e il divieto di spostarsi dalla propria regione se non per motivi di lavoro, salute o necessità.

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