Convegno

San Michele, grande partecipazione al talk promosso dal Comitato provinciale dell’UDC

“Dottrina sociale e politica: il centro ritrova il suo centro?”, parte del percorso “Riflettendo Alessandria e il Piemonte”

San Michele, grande partecipazione al talk promosso dal Comitato provinciale dell’UDC

SAN MICHELE – Una sala gremita ha accolto, al Circolo ACLI di San Michele, la seduta aperta del Comitato provinciale dell’UDC di Alessandria, seguita dal talk a più voci “Dottrina sociale e politica: il centro ritrova il suo centro?”, parte del percorso “Riflettendo Alessandria e il Piemonte”.

San Michele ha ospitato “Dottrina sociale e politica: il centro ritrova il suo centro?”, talk promosso dall’UDC

A introdurre i lavori è stato il commissario provinciale Piercarlo Fabbio, che ha ricordato come il dibattito politico locale abbia oggi bisogno “non soltanto di denuncia, pur legittima, ma di una rinnovata capacità progettuale”, in linea con quanto già espresso nel documento preparatorio e nel recente “Foglio di Fabbio”, distribuito in sala. L’incontro ha affrontato alcune questioni cruciali per la cultura politica del centro:

  • il ruolo dei partiti con radici cristiane in un’epoca dominata dall’effimero;
  • la dispersione dei cattolici democratici in formazioni diverse;
  • la necessità di una nuova competenza amministrativa;
  • il tema delle liste civiche e della frammentazione;
  • il rapporto tra politica e dirigenza dopo la riforma degli enti locali;
  • il recupero di metodi seri di analisi del territorio.

Paolo Greco Lucchina, vicesegretario nazionale UDC, ha delineato una prospettiva chiara per il futuro del partito in regione: “Il percorso piemontese del partito sarà serio e sereno, contando sulla costruzione di una struttura e sul rilancio di idee per relazionarsi con le opinioni della gente.” Massimo Berutti, coordinatore regionale dei Noi Moderati, ha sottolineato il ruolo dei moderati nella coalizione: “Le formazioni del centro nel centrodestra non sono figlie di un Dio minore, ma hanno pari dignità e possono apportare buoni contenuti ai progetti di città. Sui dirigenti e sul loro potere ormai fuori scala, auspicherei una riforma della Legge 142/90 e di parte delle Bassanini”

L’on. Vito Bonsignore, tra i protagonisti della serata, ha ribadito la responsabilità dell’impegno cristiano in politica: “I cristiani devono essere rivoluzionari e mediatori.” Una frase che ha lasciato il segno ed è stata a più riprese richiamata dai relatori. Roberto Molina ha richiamato la dimensione valoriale del cattolicesimo democratico dopo la fine della Democrazia Cristiana: “La dottrina sociale della Chiesa è un faro per i cattolici impegnati in politica dopo la scomparsa della Democrazia Cristiana.” Mauro Morando ha affrontato il tema delle liste civiche dal punto di vista del territorio: “Le liste civiche esistono perché i partiti non riescono più a rispondere alle domande dei cittadini.”

Fabio Faccaro ha portato un contributo centrato sulle politiche sociali e sulle nuove fragilità:“Serve una narrazione autentica sulla complessità sociale, sui migranti e sui percorsi di recupero.”E ha aggiunto un monito: “Occorre fare attenzione alle liste civiche opportunistiche.” Molto apprezzata la conduzione di Efrem Bovo, dinamica e capace di stimolare un confronto franco. Le sue domande, stuzzicanti e ben calibrate, hanno offerto un ritmo efficace alla serata, mentre alcuni passaggi più leggeri hanno contribuito ad alleggerire la complessità dei temi trattati.

Dopo una breve chiusura dell’on. Bonsignore, l’originale conclusione è stata affidata alle vignette di Alex Di Gregorio, dedicate a ciascuno dei partecipanti. Con ironia e immediatezza, le vignette hanno trasformato la satira politica in uno strumento di sintesi, sottolineando visivamente le posizioni e le sensibilità emerse nel dibattito. Nel dialogo conclusivo con i presenti, sono emerse ulteriori riflessioni significative. Franco Trussi, già coordinatore provinciale UDC ed ex vicesindaco di Alessandria: “Il problema dell’etica e dei valori che porta con sé è centrale per costruire un progetto politico che possa interagire con la gente per coglierne le domande.”

Lorenzo Repetto, già CEO del Gruppo AMAG: “Il progetto imprenditoriale per le partecipate alessandrine si è sciolto come neve al sole. Oggi Alessandria ha una necessità ulteriore: cogestire servizi di alta qualità con il privato, senza esserne fagocitata. Ma per far ciò occorrono manager e non amministratori improvvisati”. Le foto della serata testimoniano un pubblico ampio e attento, composto da amministratori, dirigenti locali, iscritti e simpatizzanti. L’atmosfera è stata caratterizzata da un ascolto attento e un confronto costruttivo.