La Giunta regionale del Piemonte ha confermato che non ci sarà alcun blocco ai diesel euro 5.
Modifiche al piano qualità dell’aria
La comunicazione arriva dal Grattacielo Piemonte, a Torino, dove si parte già subito con le modifiche al piano della qualità dell’aria apportate dalla nuova legge del governo scritta con la Regione Piemonte e le altre regioni del bacino padano.
Servizio di Alessandra Dellacà
La reazione del M5S
“Un balletto indecoroso che prende in giro i cittadini e alimenta la confusione e la sfiducia verso le istituzioni”, così i consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno commentato la rimozione del blocco ai diesel Euro 5 applicata fino ad oggi.
La rimozione del blocco è merito della Regione Piemonte, ma è stata resa possibile grazie ai risultati ambientali ottenuti con misure strutturali come il Superbonus del Governo Conte. Una verità confermata dalla stessa Giunta che ha rivendicato a più battute i benefici in termini di qualità dell’aria portati dagli interventi di efficientamento energetico promossi dal precedente governo.
Oggi in Consiglio regionale, la maggioranza ha trasformato la vicenda nell’ennesima pagliacciata: all’inizio della discussione sul bilancio e sull’aumento dell’Irpef, tutti i consiglieri del centrodestra hanno esposto in aula cartelli con le scritte “stop blocco” e “grazie Regione Piemonte”, esultando come se fosse un grande successo politico. Fanno e disfano tutto da soli.
A fare da paravento a questa manovra è la modifica del Piano della Qualità dell’Aria, un documento fondamentale per la salute pubblica su cui fino ad oggi non è emersa alcuna strategia ambientale, nessun investimento strutturale su trasporto pubblico, elettrificazione, incentivi verdi o lotta al cambiamento climatico. Solo proclami e slogan, mentre l’aria resta irrespirabile e al verde restano solo i cittadini grazie alle nuove tasse.
La Giunta Cirio toglie i blocchi solo quando fa comodo. Il suo unico obiettivo è sopravvivere politicamente fino alle prossime elezioni, promettere oggi per colpire domani (o viceversa). Sarà un tentativo per addolcire l’aumento dell’IRPEF in questo caldo sabato di agosto?