La mozione

Teleriscaldamento, il M5S di Novi Ligure chiede la risoluzione del contratto

Coscia: "A distanza di quasi sette anni dalla firma del contratto, le reti di teleriscaldamento non sono state realizzate e il Comune ha continuato a pagare"

Teleriscaldamento, il M5S di Novi Ligure chiede la risoluzione del contratto
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Il gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle di Novi Ligure ha presentato una mozione per richiedere la risoluzione immediata del contratto di concessione del Servizio Integrato Energia e Teleriscaldamento per inadempimento e violazione delle normative vigenti.

Teleriscaldamento a Novi Ligure

Come spiegato dal consigliere pentastellato Paolo Coscia, nel 2018 il Comune di Novi Ligure ha stipulato un contratto di concessione con il RTI composto da Acosì S.r.l., Iren Energia S.p.A. e Tre Colli S.p.A., avente ad oggetto la gestione del Servizio Integrato Energia, la conduzione e manutenzione degli impianti di climatizzazione invernale e la realizzazione di due impianti di teleriscaldamento.
Il contratto prevede il pagamento di un canone annuo, calcolato secondo parametri legati alla volumetria degli edifici, ai gradi giorno (GGr) e alle ore di servizio, invece di essere basato sui consumi effettivi di energia misurati.

"A distanza di quasi sette anni dalla firma del contratto, le reti di teleriscaldamento non sono state realizzate e il Comune ha continuato a pagare canoni annui milionari senza ottenere nulla in cambio. - commenta il M5S -  In aggiunta: alcune caldaie degli edifici pubblici previste dal contratto sono state sostituite a spese del Comune, nonostante fossero sotto la gestione del concessionario; la proposta di modifica contrattuale presentata da Acosì non risolve le criticità del progetto originario, ma anzi introduce nuove problematiche economiche e tecniche; l'attuale sistema tariffario, basato su parametri teorici anziché su misurazioni reali, continua a favorire il concessionario a discapito delle finanze pubbliche".

"Non si può ignorare un dato politico fondamentale: il Sindaco che nel 2015-2018 ha sostenuto e difeso il progetto del teleriscaldamento è lo stesso Sindaco di oggi, Rocchino Muliere. - aggiunge Coscia -  Questa amministrazione ha quindi l’opportunità rara di correggere i propri errori, possibilità che non è data a tutti. Ma è proprio il teleriscaldamento che potrebbe essere stato uno dei motivi per cui nel 2018 Muliere non è stato rieletto, dovendo così saltare un turno prima di ripresentarsi nel 2023".

"Oggi il Sindaco ha una scelta: difendere l’interesse pubblico e ammettere che il progetto è un fallimento, oppure continuare a nascondere l’evidenza e condannare Novi Ligure a un ulteriore spreco di risorse. - conclude Coscia -  Il Movimento 5 Stelle di Novi Ligure continuerà a battersi affinché questa ennesima scelta scellerata venga annullata e il Comune possa adottare soluzioni energetiche sostenibili, trasparenti e realmente vantaggiose per la collettività".

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