Il noleggio a lungo termine ora interessa anche ai privati

Il noleggio a lungo termine ora interessa anche ai privati
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A differenza di quel che accadeva in passato, attualmente il noleggio a lungo termine non è più una formula che interessa unicamente le aziende e le partite Iva, in quanto può essere scelto anche dai privati. Si tratta, infatti, di una realtà consolidata e confermata dai dati. Nel primo semestre del 2022, infatti, si è registrata una crescita dell’11.4% dei contratti di noleggio a lungo termine: in totale adesso si sfiorano le 300mila unità (299.496, per essere più precisi, in base ai dati più recenti a disposizione), e di queste più del 15% riguarda stipule di privati.

Nei primi sei mesi di quest’anno, in effetti, sono stati 45.652 i contratti sottoscritti dai privati per il noleggio a lungo termine, pari al 15.2% del totale; un dato coerente con quello del primo semestre dello scorso anno. Cresce, in particolare, la statistica che riguarda le società a noleggio lungo termine, che nel 2021 si fermavano al 2.8% mentre ora sono a quota 4.7%. Le ragioni alla base di questa situazione sono molteplici e vanno individuate da una parte nella disponibilità del prodotto e dall’altra parte nell’accesso al credito. Per quel che riguarda la durata media dei contratti, sempre tenendo come riferimento il primo semestre di quest’anno, si parla di 23 mesi, vale a dire 4 mesi in meno, in media, rispetto ai 27 mesi che caratterizzavano il primo semestre dello scorso anno. Questa tendenza riguarda tutte le tipologie di utenza, eccezion fatta per le compagnie di noleggio a lungo termine.

Rent4You è la realtà a cui rivolgersi per i servizi di noleggio auto a lungo termine per privati, anche perché mette a disposizione un parco auto molto ampio con modelli di vari segmenti, in grado di assecondare le più diverse esigenze.

Ma quali sono le auto preferite dai privati per il noleggio a lungo termine? I modelli diesel mostrano una forte prevalenza con il 36.4%, mentre le auto a benzina si fermano al 22.9%. Molto bene le ibride, che sono in crescita e superano il 21%, con un incremento di 4 punti percentuali rispetto allo scorso anno. A quota 10% ci sono le vetture plugin, mentre al 4.3% ecco le vetture elettriche. I modelli a metano e a gpl, invece, non raggiungono il 5%, complici i costi in aumento per questa tipologia di carburante e per la gestione dell’alimentazione di tali veicoli.

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