Filo Diretto

L’evoluzione della chirurgia: dal bisturi al robot

Dal bisturi alla robotica, il professor Spinoglio racconta come la tecnologia stia rivoluzionando la chirurgia moderna

L’evoluzione della chirurgia: dal bisturi al robot

Ospite a Filo Diretto, il professor Giuseppe Spinoglio ripercorre il percorso che ha portato la chirurgia dall’intervento “a cielo aperto” alla laparoscopia, fino alla chirurgia robotica.

Dal bisturi al robot

Negli ultimi trent’anni la medicina ha vissuto una trasformazione silenziosa ma profonda. Oggi, grazie alla chirurgia robotica, interventi un tempo complessi si eseguono con una precisione impensabile.

Il professor Giuseppe Spinoglio, tra i pionieri mondiali della chirurgia robotica, ha raccontato la straordinaria evoluzione della pratica chirurgica. Dalla chirurgia tradizionale, basata sul bisturi e sull’apertura diretta dei tessuti, si è passati alla laparoscopia, primo passo verso un approccio minimamente invasivo. Ma è con l’arrivo del robot chirurgico che si è compiuto un salto decisivo.

Il robot, spiega Spinoglio, non sostituisce il chirurgo ma ne potenzia le capacità. La visione tridimensionale, l’assenza di tremori, la possibilità di operare su spazi millimetrici e la delicatezza del gesto trasformano ogni intervento in una microchirurgia ad alta precisione. I vantaggi sono evidenti: meno dolore, tempi di recupero più rapidi e una riduzione significativa delle complicanze.

Per il professore, la chirurgia robotica non è un lusso tecnologico, ma un nuovo standard di qualità che unisce esperienza e innovazione. Il futuro della medicina, conclude, sarà sempre più umano proprio grazie alle macchine che amplificano la sensibilità del chirurgo.

L’unione di uomo e tecnologia

C’è chi la definisce “la Ferrari della chirurgia” e chi la guarda con scetticismo. Ma per il professor Spinoglio, la chirurgia robotica è una rivoluzione già in atto, con benefici concreti per tutti.

Nonostante l’entusiasmo della comunità scientifica, la chirurgia robotica deve ancora vincere alcune resistenze. Molti la considerano troppo costosa o complessa, ma l’esperienza dimostra il contrario: quando utilizzata da professionisti formati, questa tecnologia riduce i rischi e migliora la qualità delle cure. I vantaggi sono molteplici. Il paziente subisce interventi meno invasivi, con tagli più piccoli, minore dolore e degenze più brevi. Il chirurgo opera con maggiore precisione e stabilità, grazie a strumenti che amplificano i movimenti e riducono gli errori manuali. Anche gli ospedali traggono beneficio, potendo offrire standard qualitativi più elevati e attrarre nuove competenze.

L’Italia, sottolinea Spinoglio, è tra i paesi europei più avanzati, con centri di eccellenza come l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano e strutture all’avanguardia in urologia, chirurgia generale e toracica. Il futuro? È già presente, e la vera sfida sarà diffondere la formazione per far sì che ogni paziente possa accedere a questa nuova frontiera della medicina.

Giovani chirurghi e robot

Nel mondo ospedaliero sta nascendo una nuova generazione di chirurghi: quelli “robotici”. Non basta saper manovrare una macchina, serve un percorso rigoroso fatto di studio, pratica e,confronto. Lo spiega il professor Spinoglio, che per anni ha diretto programmi di formazione in Italia e all’estero.

Ogni intervento, dice, è un percorso a tappe: si inizia dalle fasi più semplici fino a completare l’intera procedura sotto la guida di tutor esperti. L’obiettivo è formare chirurghi che comprendano non solo come operare, ma perché farlo in un certo modo. La tecnologia, infatti, è un mezzo, non un fine: è la mente del medico a guidare il robot, non il contrario. I giovani oggi imparano in fretta grazie ai simulatori e alle doppie console, ma la vera sfida resta l’esperienza sul campo. È lì che si costruisce la sicurezza, la sensibilità e l’etica del mestiere.

Per Spinoglio, la chirurgia robotica rappresenta una delle più grandi opportunità di crescita per la medicina italiana: un ponte tra generazioni che unisce scienza, formazione e passione per salvare vite con sempre maggiore precisione.