Sanità

Piano socio sanitario, Riboldi: "Nessuna chiusura di ospedali e DEA"

La risposta dell'assessore regionale alla Sanità Riboldi: "La Giunta regionale pensa ai grandi ospedali ma anche ai territori"

Piano socio sanitario, Riboldi: "Nessuna chiusura di ospedali e DEA"
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L'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, risponde ai dubbi riguardanti il futuro degli ospedali piemontesi, legati allo studio propedeutico alla redazione del nuovo piano socio sanitario affidato all'Università Bocconi di Milano.

La risposta dell'assessore Riboldi

Proprio ieri, in una nota ufficiale, il vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte Domenico Ravetti ha espresso preoccupazione a seguito di alcune indiscrezioni giornalistiche riguardanti le linee guida contenute nello studio propedeutico del Piano Socio Sanitario affidato all'Università Bocconi di Milano che ipotizzerebbero "una riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera, con tanto di declassamenti che verrebbero a interessare diversi Pronto Soccorso con meno di 15mila accessi". 

L'assessore Riboldi puntualizza che la Regione Piemonte non è intenzionata a chiudere ospedali e DEA, anzi "questo governo regionale riattiva le sale operatorie a Lanzo, acquisisce l'ospedale di Settimo Torinese, ristruttura il DEA di Ovada e a Novara acquista un immobile adiacente all’ASL per ampliare l'area della libera professione".

"Quattro esempi in altrettanti quadranti piemontesi, di tante azioni messe in campo per l'incremento della sanità nei territori. - spiega Riboldi, aggiungendo che sono stati assegnati 102 milioni di euro per investimenti alle ASR ed entro il 2027 saranno assegnati altri 110 milioni di euro per il potenziamento della sanità pubblica.

"Questi sono i fatti, il resto sono fantasiose ricostruzioni sicuramente suggestive e apparentemente prolifiche per chi cerca un facile consenso ma che nulla hanno a che vedere con la realtà. - continua l'assessore regionale alla Sanità -  In ogni caso, nei prossimi giorni con l’avvio delle audizioni per il nuovo piano socio-sanitario si vedranno chiaramente le nostre intenzioni che, partendo dai dati e dall’analisi dei bisogni, puntano a migliorare la nostra sanità. La Giunta regionale dunque pensa ai grandi ospedali (domani la firma del contratto per la concessione in appalto del Parco della Salute con il commissario Corsini) ma anche ai territori come nessuno ha saputo fare negli anni scorsi".

"Oggi la critica arriva da chi, ha voluto e votato la Dgr 1/600 del 2014 che in Piemonte ha chiuso centinaia di strutture complesse: noi, proprio partendo da quell’esempio abbiamo deciso di fare l’esatto contrario, riaprire dove gli altri chiudono e portare la sanità dove gli altri l’avevano negata. - conclude Riboldi - Mi riferisco alla capogruppo Pentenero che attacca in maniera scomposta e smodata credendo forse di far ridere: ma i piemontesi ancora piangono per i tagli e le decisioni assunte quando l’attuale consigliera faceva parte della Giunta regionale. ”

 

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