Non solo lupi. Buone notizie e nuove scoperte dai monitoraggi di tante altre specie
![Non solo lupi. Buone notizie e nuove scoperte dai monitoraggi di tante altre specie](https://primaalessandria.it/media/2021/07/LycaenaDispar20210525FotoNicolaScatassi-scaled-1-420x252.jpg)
PIEMONTE - Nuove scoperte dai monitoraggi di tante altre specie.
Tra le finalità istitutive dell’Ente di gestione delle Aree protette del Po piemontese una delle più importanti e peculiari riguarda la sorveglianza della fauna e della flora. In particolare le specie che rientrano nelle Direttive europee “Habitat” e “Uccelli” devono essere tenute sotto controllo secondo quanto previsto da specifici regolamenti europei recepiti poi dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dalle Regioni, che coordinano concretamente, su indicazioni fornite dall’Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), lo svolgimento delle attività sul campo.
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Licena delle paludi, smeralda di fiume, barbastello, saettone, specie sconosciute ai più, sono rispettivamente una splendida farfalla (Lycaena dispar), una sfuggente libellula (Oxygastra curtisii), un raro pipistrello (Barbastella barbastellus) e un grosso serpente (Zamenis longissimus). Sono presenti in aree specifiche, a seconda delle loro particolari esigenze ecologiche, nelle Aree protette del Po piemontese. La lista in realtà è ancora più lunga, ci sono anche il rospo smeraldino (Bufotes balearicus) e il pelobate fosco (Pelobates fuscus insubricus): due anfibi, il cervo volante (Lucanus cervus): un coleottero, l’invernina delle brughiere (Sympecma paedisca): una libellula, la farfalla Zerynthia cassandra e il vespertilio di Blyth (Myotis blythii), un pipistrello e da questo elenco ci si può rendere ben conto del grande impegno, cura e competenza, necessari per la raccolta ed elaborazione dei dati.
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I risultati però valgono la dedizione, ci sono buone notizie e nuove scoperte che riguardano un gran numero di specie non necessariamente inserite in specifiche Direttive: di recente una colonia di topini (Riparia riparia), piccoli uccelli parenti delle rondini, composta da circa 40 nidi è stata trovata in una cava lungo il torrente Orba, in un luogo dove non si vedevano da molti anni. Sempre lungo l’Orba è stato avvistato il mese scorso il gonfo pinzato (Onychogomphus uncatus), una libellula mai segnalata prima nel tratto di Po a valle di Chivasso e la cui presenza in pianura è davvero insolita. Un ortottero, la cavalletta Pholidoptera littoralis insubrica, è stato trovato in un prato collinare a Verrua Savoia (TO); questa è una specie la cui distribuzione al di fuori dei rilievi prealpini è molto limitata e di cui l’unica rilevazione nel territorio che oggi fa parte delle Aree protette del Po piemontese risale a oltre vent’anni fa. Buone notizie anche alla confluenza tra il Po e il torrente Maira, lì il fiume, libero di muoversi naturalmente, ha creato alte sponde di terra perfette per i topini che hanno formato una nuova colonia, una realtà questa che va interpretata come un indice sicuro di miglioramento della salute dell’ambiente.