Commercianti Alessandrini: "Chiediamo interventi immediati o disobbediremo al Dpcm"
Due lettere sono state inviate al sindaco e al governatore Cirio, nelle quali vengono espressi i dubbi sulle modalità di contrasto al Covid contenute nell'ultimo Decreto governativo.
Due lettere indirizzate al sindaco e al governatore della Regione Piemonte. I Commercianti Alessandrini sono pronti a manifestare pacificamente contro le disposizioni e le restrizioni dell'ultimo Dpcm. Se non ci saranno interventi immediati, tuttavia, il fronte dei commercianti si prepara ad azioni di protesta dai toni ben più accesi. I due documenti, infatti, terminano il loro discorso con dicendo che, a fronte di un mancato riscontro, domani, giovedì 12 novembre 2020, inizierà la pacifica protesta dei lavoratori del settore commerciale.
"Chiediamo interventi immediati o disobbediremo al Dpcm"
Attraverso due lettere, indirizzate al sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco, e al governatore della Regione Piemonte, Alberto Cirio, i Commercianti Alessandrini hanno manifestato tutti i dubbi sulle modalità di contrasto al Covid contenute nel nuovo Dpcm. Un fronte compatto che vede la sottoscrizione di oltre 350 titolari di esercizi commerciali, uniti a viva voce nella protesta contro chiusure e restrizioni imposte dal Decreto governativo. I documenti inviati al sindaco e al governatore, sono stati inoltre indirizzati al Prefetto di Alessandria, al Premier Conte, al Ministro dell'Economia e ai vari capi gruppo dei partiti, tra cui Salvini, Meloni e Berlusconi.
Le rivendicazioni dei commercianti
Queste le parole pronunciante dal fronte dei Commercianti Alessandrini nelle due lettere inviate al sindaco e al governatore:
"Non possiamo assolutamente concedere il fatto che le nostre vite, e le vite dei nostri figli, dipendano da un algoritmo. Possiamo concederlo ad Amazon, di tracciare i nostri acquisti con un algoritmo, ma non a scienziati, ISS, CTS, ecc, che paghiamo noi, di tasca nostra, per farci sentire delle emerite nullità. Chi ci governa non è capace di venirne fuori, nessuno ha le “palle” di chiudere tutto o almeno di chiudere quei luoghi di vero assembramento. Le disposizioni del nuovo Dpcm gambizzano solo certe realtà e a nulla serviranno per far diminuire i contagi, se si continua imperterriti a tenere aperti e funzionanti i luoghi di maggior assembramento (i mezzi pubblici, ad esempio)".
I Commercianti continuano nel loro discorso enunciando alcuni dati relativi alla situazione degli assembramenti e del decreto "Ristori":
"Si tenga conto che un autobus cittadino ha, dati alla mano, un’incidenza di 1,48 persone al mq (con le nuove disposizioni del 50% di massimo carico) contro le 0,067 di uno studio di Pilates/Yoga e circa 0,5 in media dei bar/ristoranti. La 'modalità' utilizzata dal Premier (e, in generale, da chi governa) sta portando il popolo italiano a diventare un insieme di automi senza fantasia e senza una visione di vita futura. Per non parlare dei 'ristori' che non ristoreranno nessuno essendo, come cifre, pari a un’elemosina: noi, di elemosine, non ne vogliamo ma vogliamo godere del 1° articolo della costituzione: LAVORARE".
La necessità di un'iniziativa forte
Forte è poi la richiesta di una proposta di intervento per gli esercizi commerciali afflitti dal Dpcm:
"Caro Presidente/Sindaco, ci aspettiamo da Lei (che, essendo stato votato da noi, ed è ufficialmente la nostra voce verso il mondo esterno) un’iniziativa forte: vorremmo che emettesse un’ordinanza PIEMONTESE/ALESSANDRINA che lasci aperti tutti noi esercenti, consentendoci di lavorare tranquilli, e che ci dia la possibilità di far mangiare i nostri figli. Ovviamente ci dovrà obbligare a seguire tutte le norme dettate dal CTS e dovrà punire con la chiusura a vita di chi non le seguirà: costerebbe meno fare controlli a tappeto che fermare una nazione. Sappiamo benissimo che una Sua ordinanza non ha la stessa potenza di un Dpcm e che lei potrebbe avere problemi, ma cosa le costerebbe? La sua poltrona? Perderebbe il lavoro? Sarebbe il benvenuto tra noi che lo abbiamo già perso, senza alcuna ragione e fondamento scientifico. Lei, però, una ragione ce l’avrebbe: difendere il suo territorio, i suoi abitanti, PIEMONTE/ALESSANDRIA.
Senza riscontro ci saranno conseguenze
Nella lettera è infine allegata un'ordinanza emessa dal sindaco di Pontinvrea, volta a disattendere il Dpcm del 24 ottobre per due motivi principali. Il primo perché - dice l'ordinanza - il Dpcm presenta profili di incostituzionalità palesi con evidente violazione dell’inviolabilità della libertà personale. Il secondo perché non ci sono dati scientifici che provino che nei ristoranti e nei bar dopo le 18 si possa contrarre il virus del Covid-19:
"Le allego l’ordinanza emessa del suo collega Matteo Camiciottoli, Sindaco di Pontinvrea (SV), la legga attentamente e magari faccia un copia-incolla. In ultimo, se non avremo alcun riscontro da parte Sua, non essendo noi dei guerrafondai, ci vedremo costretti a protestare mettendo in campo una o tutte le seguenti modalità:
a) Disobbedienza fiscale: ma questo avrebbe poco effetto perché se non ci fate lavorare qualunque sia la percentuale di tassazione su un fatturato di 0,00€ è pari a 0,00€;
b) Disobbedienza al DPCM: apriamo i nostri esercizi e aspettiamo che facciate multe a tutti quanti. Le vorrei far presente che il nostro sistema non prevede situazioni simili e che, quindi, le suddette multe, e qualunque altra azione fosse fatta contro di noi, sarebbero cancellate in Tribunale.
c) Stazioneremo, a rotazione, pacificamente davanti ai vari uffici comunali, provinciali, regionali e statali presente in città".
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