Perdita di idrocarburi nel Novese, si tratterebbe di origini dolose
Dietro allo sversamento di petrolio greggio verificatosi a Novi Ligure lo scorso sabato, 14 novembre 2020, ci sarebbe il dolo.
Forti odori di idrocarburi provenienti dalla fognatura. E' questo ciò che ha avvertito nel pomeriggio di sabato, 14 novembre 2020, la popolazione di Novi Ligure. Subito è stata attivata la procedura di emergenza con gli enti interessati e nel corso di un odierno sopralluogo è stato identificato dall’Arpa un versamento di idrocarburi nella zona Cipian dovuto a un guasto dell’oleodotto Eni. La Direzione Generale della Eni S.p.a, in una nota inviata al Comune di Novi Ligure, agli uffici competenti di Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Prefettura e Arpa, ha indicato che a causare la perdita di greggio nel novese sarebbero state origini dolose.
Perdita di idrocarburi nel Novese
Acos, intervenendo dopo il caso di inquinamento riscontrato a seguito del guasto dell'oleodotto Eni che ha causato forti odori di idrocarburi provenienti dalla fognatura ha dichiarato che:
"Il guasto all’oleodotto è in fase di riparazione e Arpa sta procedendo ai campionamenti ambientali e a predisporre delle opportune barriere anti inquinamento per limitare il danno ambientale. Gestione Acqua ha riscontrato un refluo con elevata quantità di idrocarburi nel collettore fognario del rio Gazzo che alimenta il depuratore di Novi e di conseguenza ha provveduto a mettere in sicurezza l’impianto. Gestione Acqua informa che sono stati effettuati ulteriori e numerosi campionamenti sulle falde che riforniscono l’acquedotto e che il sistema acquedottistico non ha subito alcun problema dallo sversamento di idrocarburi. Si rassicura perciò la popolazione: l’acqua erogata non presenta alcun problema e può essere tranquillamente consumata e utilizzata. Per maggiore sicurezza, i campionamenti proseguiranno in maniera costante anche nei prossimi giorni".
Le parole dell'assessore all'Ambiente Marnati
Matteo Marnati è intervenuto a seguito dell'evento accaduto a Novi Ligure e che ha visto la perdita di idrocarburi dal guasto dell'oleodotto Eni. Secondo l'assessore all'Ambiente della Regione Piemonte, l'intervento tempestivo del personale Arpa ha evitato una catastrofe ambientale:
"Grazie all'intervento tempestivo di Arpa siamo riusciti ad evitare una catastrofe ambientale. Verificheremo i danni e chiederemo ad Eni di accollarsi le spese immediate per la bonifica"
La perdita avrebbe avuto origini dolose
La perdita di greggio nel novese, causa di acri odori e di dispersione della sostanza nel terreno fino a ieri, avrebbe origini dolose. Lo sostiene la Direzione Generale della Eni S.p.a. in una lettera inviata al Comune di Novi Ligure, e agli uffici competenti di Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Prefettura e Arpa.
"Rilevato un punto di prelievo illecito attribuibile a un’effrazione dolosa in corrispondenza dell’oleodotto interrato, di proprietà ENI S.p.A. L’oleodotto è stato immediatamente presidiato e contestualmente sono stati effettuati i primi interventi di messa in sicurezza che sono consistiti nella chiusura del punto di prelievo non autorizzato utilizzato per l’effrazione. In prima approssimazione si può valutare che l’area interessata dalla potenziale contaminazione nell’intorno del punto con evidenze sia di circa 500 mq. Non si ravvisano attualmente pericoli immediati per la popolazione o per l’ambiente".
Nella missiva, inoltre, Eni spiega che si è trattato di uno sversamento di prodotto idrocarburico (petrolio grezzo) fuoriuscito dal punto di effrazione e che è stato richiesto alla società HPC Italia, consulente ambientale di Eni, di effettuare le necessarie verifiche per adottare le misure di messa in sicurezza del sottosuolo. Le operazioni saranno effettuate sotto il controllo di Arpa.
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