Dopo Pernigotti, chiude anche Peyrano: la crisi del cioccolato piemontese

La lunga storia d'amore fra il Piemonte e il cioccolato è al capolinea?

Dopo Pernigotti, chiude anche Peyrano: la crisi del cioccolato piemontese
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Il Piemonte perde un altro marchio che l'ha reso famoso nel mondo come terra del cioccolato: Peyrano. Lo storico laboratorio artigianale di corso Moncalieri a inizio mese ha portato in tribunale i libri contabili, è stata praticamente dichiarata fallita. Bocciata l'ipotesi di proseguire con il concordato preventivo dopo nove mesi infruttuosi.

L'azienda ha registrato debiti per cinque milioni

D'altronde già da tempo una parte dei laboratori erano stati sigillati. Il problema allora era legato al mancato pagamento dell'affitto - i locali sono di proprietà del Cottolengo  - che si andava ad aggiungere agli stipendi che i lavoratori aspettavano da mesi. E in questi mesi la situazione non è cambiata.

Così è arrivata la dichiarazione di fallimento per Jacopey Cioccolato - la società con la quale Giorgio e Bruna Peyrano avevano rilevato il marchio dall'imprenditore Maione che se l'era aggiudicato nel 2006 quando l'azienda fondata più di cento anni fa cominciò a scricchiolare - e ora il curatore fallimentare è gia al lavoro per mettere insieme l'elenco dei creditori. Che saranno convocate l'11 maggio.

Come a Novi, anche qui l'ultima battaglia sarà per il marchio: il vero pezzo di valore da mettere all'asta.

Pernigotti, l’azienda chiude dopo 160 anni

Cassa integrazione straordinaria per 92 dipendenti dell'azienda con sede a Novi Ligure. L’accordo, raggiunto martedì 5 febbraio 2019 al ministero del Lavoro dopo mesi di trattative, è considerato dai sindacati “necessario” per tutelare i lavoratori ma dovrà puntare a un possibile rilancio dello storico marchio di gianduiotti di Novi Ligure, oggi di proprietà del gruppo turco Toksoz. Così come raccontato qui dal GiornalediAlessandria.it

La lunga storia d'amore fra  il Piemonte e il cioccolato è al capolinea?

La città di Torino, in Piemonte, è nota come la città italiana del cioccolato. La lunga storia d’amore fra Torino e il cioccolato inizia nel 1560 quando, per festeggiare il trasferimento della capitale ducale da Chambéry a Torino, Emanuele Filiberto di Savoia servì simbolicamente alla città una fumante tazza di cioccolata.
Una passione autentica che ha creato specialità dolciarie note in tutto il mondo, stimolando nei secoli la fantasia dei maestri cioccolatieri.
È nella capitale sabauda che nel Settecento nasce il Bicerin, bevanda calda a base di caffé, cacao, crema di latte.

Nel 1865 il Gianduiotto, nato da Michele Prochet che unì il cacao alla nocciola delle Langhe, la “Tonda Gentile”, fu il primo cioccolatino ad essere incartato. I gianduiotti furono immessi per la prima volta sul mercato in occasione del Carnevale, ragion per cui il celebre cioccolatino, uno dei simboli torinesi, porta il nome della mitica maschera torinese, il rubicondo Gianduja.

Protagonisti  della cioccolateria torinese anche nell’alpino (ripieno di una crema liquorosa), il boero, un classico della tradizione con guscio di cioccolato e morbido cuore di crema di liquore, il cremino, un tipo di cioccolatino composto da tre strati di cioccolato, quelli esterni di cioccolato gianduja e quello interno di pasta di cioccolato alla nocciola.

Marchi di successo

La Nutella, la mitica crema al cioccolato, inventata da Pietro Ferrero, grande pasticcere di Torino che la inventò nel 1946, per una merenda nutriente e a buon mercato, resiste a tutte le crisi. L'origine della Nutella è legata al cioccolato Gianduia che contiene pasta di nocciole. Il gianduia prese piede in Piemonte nel momento in cui le tasse eccessive sull'importazione dei semi di cacao cominciarono a scoraggiare la diffusione del cioccolato convenzionale.

Nutella è la crema spalmabile più diffusa al mondo. I dati riportati nell'ultimo rapporto dell'Ocse dichiarano che sono 350 000 le tonnellate prodotte ogni anno. Inoltre proprio l'Ocse ha definito la crema un prodotto esemplare nell'economia di globalizzazione: le 9 fabbriche sono distribuite in tutti i continenti e gli ingredienti utilizzati provengono da diverse parti del mondo.

La Venchi è un'azienda alimentare italiana con sede in provincia di Cuneo, a Castelletto Stura, specializzata nella produzione e vendita di cioccolato.

Silviano Venchi inizia l'attività di dolciere a 16 anni. All'età di 20 anni investe i propri risparmi per acquistare due calderoni di bronzo e poter cominciare così le sperimentazioni culinarie nel proprio appartamento. Nel 1878 apre il proprio laboratorio in via degli Artisti a Torino.

I prodotti Venchi cominciano ad essere conosciuti come “…la più elegante pralineria in Piemonte…”

Nel 2006 Venchi lancia il suo nuovo format di world retail: la Cioccogelateria, negozio monomarca di gelato e cioccolato artigianale. Nel 2017 Venchi gestisce direttamente 88 negozi monomarca (47 in Italia) nei principali aeroporti, nelle stazioni e nei centri storici delle principali città, tra cui New York, Dubai e Hong Kong. Dei 720 dipendenti, 500 sono impegnati nelle cioccogelaterie, che preparano il gelato con il 40% in meno di grassi.

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