Riapertura delle terme di Acqui, il gestore non si è presentato all'incontro in Comune con la Regione e sindacati
Cirio: "Valutiamo come Regione la revoca concessione all'azienda"
Nella giornata di ieri, martedì 22 marzo 2023, si è tenuto un incontro a Palazzo Levi con Alberto Cirio e col sindaco di Acqui, Danilo Repetti (presenti anche i sindacati, albergatori e sindacalisti) per parlare del rinvio dell'apertura da maggio a settembre delle terme cittadine. Una doccia fredda, quella dei giorni scorsi, che ha suscitato non poche reazioni nell'Alessandrino e nella politica piemontese.
Sulla vicenda, Cirio ha fatto sapere alla TGR:
“Tuttavia, servono nervi saldi in questa fase. La nostra priorità, ora, deve essere quella di salvare la stagione e riaprire. Seguiremo un doppio binario. Da un lato, avvieremo la procedura per arrivare alla revoca o alla decadenza delle concessioni, ma dall'altro andrà riaperta subito una trattativa con la proprietà delle terme, perché si possa arrivare al 1° maggio, e non certo a settembre, con gli stabilimenti in funzione. Convocheremo Pater già questa settimana e ci daremo tempo fino al 15 aprile per trovare una soluzione, scongiurando la chiusura. Siamo in un frangente nel quale serve non solo una prova di forza, ma pure di buon senso, perché non dimentichiamoci che la giustizia italiana ha tempi lenti”.
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Il sindaco alla TGR PIEMONTE: “Tempo fino al 15 aprile”
"Si valuterà la via migliore attraverso i legali, per vedere se ci siano possibilità di revoca della concessione. Allo stesso tempo, vogliamo concedere alla proprietà, purtroppo oggi assente, un'ulteriore possibilità di dialogo". Lo spiega alla TGR - il sindaco di Acqui Terme, Danilo Rapetti. "Ci siamo dati tempo fino al 15 aprile per cercare di riuscire ad arrivare alla miglior composizione possibile della situazione", aggiunge Rapetti, che ringrazia “la grande disponibilità del presidente della Regione Alberto Cirio, che ha voluto dare un segno concreto anche con la propria presenza fisica. Abbiamo ascoltato sindacati, rappresentanti di categoria come gli albergatori e mi ha fatto piacere anche la presenza di diversi sindaci del territorio, a cominciare da Ovada, dimostrazione che il problema non è sentito solo ad Acqui”.
La lettera dell'azienda:
"Egregi Signori, Ringraziamo per il Vostro invito che siamo però costretti a declinare. Premettiamo che il rispetto delle Istituzioni e delle leggi dello Stato è alla base dei valori di Terme di Acqui S.p.A. ma ricordiamo che la stessa è una società privata con responsabilità specifiche e sottoposta allo scrutinio di specifici organi di controllo indipendenti (Collegio sindacale e Società dei Revisori). Considerato inoltre che presunte insoddisfazioni nelle logiche di gestione di una società privata ed autonoma vengano sollevati in ambito pubblico da quei soggetti che ne erano proprietari (La Regione-ex socio di controllo ed il Comune - ora recedente), lascia quanto meno sorpresi (o almeno sfugge alla nostra logica). Saremo ben lieti di affrontare la tematica in ambito di garanzia, nel rispetto di tutti i soggetti coinvolti. Apprezzando il Vostro interessamento, Cordiali saluti".
Maura Settimo, segretario provinciale Uiltucs su Facebook:
"Consiglio Comunale aperto alla presenza del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sulla vicenda delle Terme di Acqui. A distanza di un anno ci ritroviamo a parlare del grave problema legato alla chiusura di una attività strategica del nostro territorio: le Terme.
Le proposte della UILTUCS sono chiare: mettere in sicurezza le lavoratrici e i lavoratori; istituire un fondo straordinario regionale per i lavoratori stagionali del comparto. Chiaramente il primo obiettivo è la riapertura di tutte le attività....ma garantendo i posti di lavoro e il reddito dei dipendenti e dei lavoratori stagionali! Abbiamo già dimostrato lo scorso anno di saper trattare e mediare, garantendo la riapertura per il 2022. Ci diamo un mese di tempo? Bene... siamo disponibili al confronto. Ma siamo anche capaci alla mobilitazione perché a pagare non possono essere sempre gli stessi!".