ALESSANDRIA E PROVINCIA

Terme, Cirio: "E' una decisone inaccettabile. Le regole sono chiare e le Terme devono riaprire nei termini e nei tempi stabiliti"

Il presidente del Piemonte ha convocato un incontro urgente con la società lunedì 20 marzo alle 18.30 in Piazza Levi 11 nella Maggior Sala del Palazzo Comunale di Acqui Terme

Terme, Cirio: "E' una decisone inaccettabile. Le regole sono chiare e le Terme devono riaprire nei termini e nei tempi stabiliti"
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La società Terme di Acqui, per motivi non meglio specificati di tipo tecnico/organizzativo, ha fatto sapere che riaprirà gli stabilimenti termali di Acqui Terme non prima del mese di settembre. Una doccia fredda che ha fatto scalpore nella politica piemontese e anche nei sindacati.

"E' una decisone inaccettabile. Le regole sono chiare e le Terme devono riaprire nei termini e nei tempi stabiliti. Sono in ballo tanti posti di lavoro e l'attrattività turistica dell’intero territorio. Gli ostacoli si superano se c’è la volontà: Regione e Comune questa volontà l’hanno dimostrata nei fatti. Ora anche la società delle terme deve fare la sua parte. Noi ci siamo per aiutarli, ma serve uno sforzo comune".

Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, commenta così la notizia dello slittamento da maggio a settembre della prevista riapertura delle Terme di Acqui. D'accordo con il sindaco Danilo Rapetti, il presidente Cirio ha convocato un incontro urgente con la società lunedì 20 marzo alle 18.30 in Piazza Levi 11 nella Maggior Sala del Palazzo Comunale di Acqui Terme.

«È un colpo che non si aspettava nessuno, quasi a sangue freddo. Rischiamo di buttare una stagione, con gli albergatori che si erano preparati per la riapertura. Non si cambiano le carte in tavola così mettendo a repentaglio posti di lavoro e programmazione turistica. Anche l’indotto subirà un altro trauma se la proprietà non tornerà sui suoi passi rispettando quanto concordato e cioè l’apertura a maggio. In questo modo si è tradita l’intera comunità piemontese, oltre a quella di Acqui».

Così l’assessore al turismo e al commercio della regione Piemonte Vittoria Poggio.

«Apprendo con dispiacere di una decisione presa dalla proprietà delle Terme, rimandare l'apertura prevista per maggio – ha aggiunto l’assessore Marco Protopapa - in un momento dove le evoluzioni in corso in materia legislativa erano rivolte a creare future prospettive sicuramente di certezze e di ripresa del comparto. Quanto deciso porterà a dover fare importanti riflessioni e prendere anche decisioni mirate a difendere e tutelare l’immagine della città di Acqui Terme».

Maura Settimo, Segreteria Generale UILTuCS Alessandria:

"Apprendiamo che la società Terme di Acqui, per motivi non meglio specificati di tipo tecnico/organizzativo riapriranno gli stabilimenti termali non prima del mese di settembre. Crediamo che ancora una volta la fiducia  in questa Azienda sia stata mal riposta. Siamo sconcertati e amareggiati per l'atteggiamento di ostruzionismo nei confronti in primis dei lavoratori e delle lavoratrici ma anche nei confronti di una intera comunità che è nelle mani di un imprenditore che fa di tutto per danneggiare l' economia della nostra Provincia pensando di poter decidere così le sorti di tutti coloro che vivono sulle preziose acque delle nostre Terme. Se le Terme non le apre il Sig. PATER le apriremo noi! Ora basta! Non abbiamo il timore di occupare i locali. Chiediamo una mobilitazione congiunta con l'Amministrazione comunale,  gli albergatori e i tutti i cittadini. Chiederemo subito un incontro con il Sindaco per un tavolo permanente di crisi e l'intervento della Regione Piemonte che già lo scorso anno ha dato un concreto contributo per la riapertura delle attività".

“Il ritardo della apertura della stagione termale, già ampiamente annunciata per maggio – ha ricordato alla TGR PIEMONTE, Danilo Rapetti –  causerebbe gravissimi danni al sistema turistico-ricettivo cittadino, in primis ai nostri albergatori.

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