Ad Alessandria si cura il Covid con gli anticorpi monoclonali, ecco quando si possono utilizzare
Lo scorso mercoledì è stato eseguito in Piemonte il primo trattamento di questo tipo su un paziente Covid-19.
Ad Alessandria è stato eseguito per la prima volta in Piemonte un trattamento su un paziente positivo al Covid-19 con l'utilizzo di anticorpi monoclonali. In base al rigido protocollo stilato dall'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, il paziente in questione presentava tutte le caratteristiche per questo tipo di cura pioneristica contro il coronavirus. Ma che cosa sono, nello specifico, gli anticorpi monoclonali? Quando possono essere utilizzati? Perché non vengono adoperati in maniera consistente su tutte le persone che presentano i sintomi del virus? Una risposta arriva direttamente dall'Azienda Ospedaliera di Alessandria.
IL VIDEO:
Il primo trattamento con anticorpi monoclonali
Nel corso della giornata di mercoledì 24 marzo 2021, all’Azienda Ospedaliera “SS Antonio e Biagio e C. Arrigo” di Alessandria, è stato eseguito, a livello regionale, il primo trattamento con anticorpi monoclonali in un paziente Covid-19. Nella serata di martedì, come affermato dal primario delle Malattie Infettive, Guido Chichino, è giunto al Dea un 55enne con sintomatologia sospetta per Covid-19. Gli accertamenti eseguiti hanno confermato la diagnosi e stamane il paziente è stato arruolato per eseguire trattamento con anticorpi monoclonali (bamlanivimab).
Il farmaco è stato autorizzato dall’Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco. La somministrazione del farmaco, durata un'ora e con 60 minuti sotto osservazione, è avvenuta senza problemi ed il paziente è stato dimesso nel pomeriggio. Contattato nei giorni seguenti, il paziente ha confermato di stare bene e di non aver avuto complicanze a seguito della cura.
All’Azienda Ospedaliera di Alessandria è stato creato un registro per il monitoraggio sia clinico che scientifico-osservazionale di questi trattamenti.
Che cosa sono gli anticorpi monoclonali
La somministrazione degli anticorpi monoclonali - come affermano dall'Azienda Ospedaliera di Alessandria - può avvenire nei pazienti che si presentano con tampone positivo, con hanno sintomatologia da meno di 10 giorni, preferibilmente entro la settimana. I loro sintomi devono essere lievi e cioè che non hanno bisogno né di ricovero, né di ossigenoterapia. Sono pazienti che appartengono ad una categoria di persone che hanno delle comorbidità che possono far prospettare un'evoluzione sfavorevole della malattia.
Due sono i vantaggi principali di questo tipo di trattamento:
- Risparmiare posti letto e ricoveri in ospedale
- Evitare la progressione della malattia in pazienti fragili
Controindicazioni relative all'uso di anticorpi monoclonali su pazienti Covid-19 - fanno sapere dall'Azienda Ospedaliera di Alessandria - non ce ne sono, ma le motivazioni per cui non vengono adoperati in maniera consistente, almeno in Italia, si riferiscono sia al fatto che è appena partita la distribuzione di questo tipo di farmaci, sia perché il loro costo è relativamente alto e viene perciò riservato alle categorie che ne possono beneficiare.
Il farmaco - come affermano dall'Ao Al - è da conservare in frigorifero ad una temperatura tra 2°c e 8°C, deve essere preparato in laboratorio sotto cappa, in ambiente sterile e diluito in una soluzione fisiologica. Insistere su questo tipo di trattamento può aiutare per evitare i ricoveri e la progressione della malattia.
Grande soddisfazione dell'assessore Icardi
“Insieme al protocollo delle cure domiciliari e ai vaccini – osserva Icardi -, gli anticorpi monoclonali forniscono al Piemonte un’arma in più contro covid-19 nella fase precoce della malattia. E’ un’opportunità importante, perché consente di affrontare il virus in modo attivo, senza aspettare l’aggravarsi del quadro clinico del paziente. In questo caso, si tratta di una cura da praticare in ambulatorio specializzato o in ospedale, ma l’aspetto fondamentale rimane la corretta e tempestiva interazione tra il sistema di medicina territoriale e gli ospedali. Una strategia che in Piemonte sta producendo risultati molto incoraggianti”.