Forte testimonianza

Il toccante post dell'assessore Borasio positivo: "Panico e terrore negli occhi"

L'assessore alla Salute del Comune di Alessandria ha voluto raccontare, tramite il suo account su Facebook, dei lunghi giorni di convalescenza a causa della positività al Covid-19.

Il toccante post dell'assessore Borasio positivo: "Panico e terrore negli occhi"
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L'assessore alla Salute del Comune di Alessandria, Paolo Borasio, ha raccontato, attraverso un toccante post sul suo profilo Facebook, i durissimi giorni di positività al Covid-19: "Ho provato panico e terrore negli occhi". La scelta di parlare apertamente dei sintomi provati dopo essere stato contagiato dal coronavirus: "Compito di chi amministra è quello di informare ma anche di raccontare sé stesso perché, in barba alla poca trasparenza di cui viene spesso accusato chi fa politica, è invece giusto far capire che dietro al politico o all’amministratore c’è una persona che vive e soffre come tutti".

Il toccante post dell'assessore Borasio positivo: "Panico e terrore negli occhi"

Paolo Borasio, assessore alla Salute del Comune di Alessandria, ha voluto raccontare, tramite il suo account su Facebook, dei lunghi giorni di convalescenza a causa della positività al Covid-19. Così apre il suo discorso:

"Ebbene si. L'ho preso anche io. Nonostante l'uso della mascherina, nonostante il distanziamento sociale, nonostante il rispetto delle regole. Come vedete non basta rispettare le regole se non le rispettano anche gli altri: perchè se io porto la mascherina ma un altro gira senza (o con la mascherina abbassata o riutilizza la stessa più volte senza sostituirla), il virus me lo posso prendere tranquillamente. Ho pensato a lungo se scrivere o meno questo post. Poi ho deciso che il mio ruolo mi imponeva di scriverlo, perchè compito di chi amministra è quello di informare ma anche di raccontare sé stesso perchè, in barba alla poca trasparenza di cui viene spesso accusato chi fa politica, è invece giusto far capire che dietro al politico o all'amministratore (io mi considero da sempre poco politico e molto amministratore... e chi mi conosce lo sa...) c'è una persona che vive e soffre come tutti. Ho pensato di essere immune. Che non me lo sarei mai preso. Che usando i dispositivi di protezione non mi sarebbe successo niente. Invece eccomi qui. Da 16 giorni blindato in casa. Quando 16 giorni fa mi è venuta la febbre, ho pensato che “sicuramente” era influenza. Una semplice, banale, influenza. Ho pensato: 'dai Paolo, due-tre giorni e sei in piedi come tutte le volte che prendi l'influenz'. Si certo come no".

I giorni di convalescenza

Step by step, l'assessore ripercorre i momenti peggiori di quei giorni:

"Febbre quasi a 39, tosse allucinante, mal di gola, mal di testa, dolori in tutto il corpo, una stanchezza incredibile. Era venerdì. Alla domenica la febbre era ancora a 38. Inserimento immediato nella piattaforma regionale con richiesta di tampone e via in isolamento fiduciario. Pensi alle persone che hai a fianco, a quelle con le quali sei stato in contatto, ti vengono mille paure. E se fosse Covid? E se la saturazione scende sotto i 92? Oddio e se mi devono ricoverare e mettere uno di quei caschi? Per me che soffro di claustrofobia sarebbe il massimo. E come per incanto, appena inserito sulla piattaforma regionale ecco che anche la mia compagna manifesta i sintomi del Covid... febbre alta, tosse, mal di testa etc.. Mi viene un colpo... E se avessi il covid davvero? L'ho attaccato anche a lei. Ovvio. Panico".

La narrazione continua molto dettagliatamente:

"Al lunedi mattina, il suo medico decide di inserire anche lei nella piattaforma regionale e di chiedere il tampone. Al martedì vengono a farci il tampone a domicilio. Nel mentre la mia febbre si era attestata intorno ai 37,1, 37,3 ma in compenso avevo tutti gli altri sintomi e stavo malissimo. Penso di aver misurato la saturazione del sangue ogni 4-5 ore. Sono arrivato ad avere anche 93, molto vicino al limite per chiamare l'ambulanza. Avevo il terrore negli occhi come mi racconta sempre Giulia. Nel mentre che la mia febbre si abbassa, la sua è sempre alta. Ci curiamo a vicenda, per come possiamo. Al venerdì arriva l'esito: entrambi positivi al covid. Senza tediarvi oltre, vi dico che pian piano la febbre è scesa fino a scomparire. In compenso tutti gli altri sintomi ce li siamo tenuti a lungo. A me è pure venuta una bella dose di catarro nei bronchi che ho curato con l'aerosol. Ho sudato freddo per giorni sia al mattino che al pomeriggio verso le 17... ho cambiato più magliette madide di sudore in questi giorni che in tutta la mia vita. Questo virus ti lascia un profondo senso di stanchezza... non riesci a stare in piedi se non per pochi minuti senza sentirti distrutto".

Primo giorno senza sintomi

Oggi, venerdì 13 novembre 2020, l'assessore non ha accusato più sintomi da Covid-19:

"Oggi è il primo giorno senza sintomi (dopo 16 lunghi giorni) e per questo vi scrivo. Perchè sono guarito e mi sento meglio. Da questa esperienza ho imparato tanto, pure quanto sia fondamentale nella vita avere un saturimetro da cui dipende l'essere o meno ricoverato in ospedale. Ho passato momenti molto difficili, con dolori forti, il respiro corto, una tosse allucinante. In quei momenti ho odiato con tutto il cuore i negazionisti, i riduzionisti, coloro che pensano che questo virus sia una cavolata, quelli che non mettono la mascherina, quelli che si credono più furbi degli altri, i saccenti e i coglioni che, purtroppo, sono in gran numero".

Il monito verso i suoi concittadini

L'assessore Borasio conclude il suo post con un monito diretto verso i suoi concittadini. La sua testimonianza può essere un'altra prova della crudeltà con cui il virus possa abbattersi sul nostro sistema immunitario:

"Mettete la mascherina e invitate a metterla chi non ce l'ha. Aiutatevi ed aiutate gli altri ad impedire il propagarsi del virus: perchè all'ospedale di Alessandria, se non lo sapete, attualmente ci sono 250 ricoverati per Covid di cui 100 tra terapia intensiva e subintensiva ed è al limite delle sue possibilità. Un abbraccio virtuale a tutti".

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