Strage di Quargnento: riparte il processo, parola ai difensori degli imputati
Nel corso dell'ultima seduta in tribunale, il procuratore Enrico Cieri aveva avanzato la richiesta di condanna a 30 anni con il riconoscimento delle attenuanti.
Riprende in Corte d'Assise il processo ai coniugi Vincenti, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Matteo Gastaldo, Antonio Candido e Marco Triches, i tre pompieri Alessandrini che hanno perso la vita nella strage di Quargnento, nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019. Oggi la parola spetterà ai difensori degli imputati.
Strage di Quargnento: riparte il processo, parola ai difensori degli imputati
In Corte d'Assise ad Alessandria è ripreso il processo ai coniugi Gianni Vincenti e Antonella Patrucco, accusati di omicidio volontario con dolo per la morte dei tre pompieri Alessandrini in quella che è conosciuta come la strage di Quargnento, accaduta nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019. Nel corso della giornata di oggi, lunedì 25 gennaio 2021, la parola spetterà agli avvocati difensori degli imputati, dopo che nell'ultima seduta dello scorso 11 gennaio 2021, il procuratore Enrico Cieri aveva avanzato una richiesta di condanna a 30 anni con il riconoscimento delle attenuanti.
Sit-in dei vigili del fuoco fuori dal tribunale
Come per gli scorsi processi, anche oggi, lunedì 25 gennaio 2021, una delegazione dei vigili del fuoco aderenti al sindacato Usb si è presentata all'esterno del tribunale di Alessandria organizzando un sit-in in favore dei tre pompieri che hanno perso la vita nella strage di Quargnento.
Rafforzate le misure di sicurezza
TI POTREBBE INTERESSARE: Strage di Quargnento: un fiore in onore di Marco, Antonino e Matteo
Nel corso del processo di oggi, lunedì 25 gennaio 2021, le misure di sicurezza all'interno della Corte d'Assise di Alessandria sono state rafforzate. Il motivo di tale provvedimento riguarderebbe le forti polemiche che si sono verificate a seguito della notizia pubblicata da parte di un giornale locale riguardo a tracce di stupefacenti ritrovate nei corpi dei tre pompieri uccisi nella strage di Quargnento e rilevate nell’autopsia condotta il 6 novembre 2019 dai medici legali dell’Università di Pavia. Una misura cautelativa per evitare ulteriori disordini in aula nel corso del processo ai coniugi Vincenti.
Cosa accadde quella tragica notte
LEGGI ANCHE: Strage di Quargnento: al via il primo dei due processi
La tremenda strage avvenne nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2019, dopo che venne dato l’allarme per potenziale incendio all’interno di una cascina abbandonata da anni a Quargnento, alle porte di Alessandria. Dalla città partì una squadra di vigili del fuoco, in quello che sembrava essere un intervento di routine. Nessuno sapeva che il proprietario della struttura, Gianni Vincenti, secondo quanto sospetta la procura, aveva portato 5 bombole di gas e le aveva collegate a un timer rudimentale per far saltare in aria tutto e in modo tale da intascarsi il premio dell’assicurazione. Da lì lo scoppio che causò la tragica morte dei tre Vigili del fuoco alessandrini.