La situazione

Vendute le sei farmacie di Alessandria, manovra del Comune per abbattere il debito

Le licenze e il 20% della società Farmal sono state cedute ad Alessandria Salute srl che si è aggiudicata il bando dello scorso 13 ottobre.

Vendute le sei farmacie di Alessandria, manovra del Comune per abbattere il debito
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Il Comune di Alessandria ha venduto le sue sei farmacie. Le licenze e il 20% della società Farmal, a cui aveva concesso nel 2008 la gestione per 60 anni, sono state cedute nel tentativo di attuare una manovra che vada ad abbattere il debito cittadino.

Vendute le sei farmacie di Alessandria

La vendita non è stata effettivamente conclusa. Per il momento è stata aggiudicato il bando che scadeva il 13 ottobre scorso e che ha visto un solo partecipante: la Alessandria Salute srl, società che, alla pari con Edefin, entrambe che fanno capo al gruppo di Giovanni Provera, è proprietaria del restante 80% di Farmal. Ora bisogna perfezionare il passaggio di proprietà, probabilmente entro la fine dell'anno.

Queste le cifre che incasserà il Comune a seguito di questa vendita: la base d'asta per il blocco competo era di 3 milioni 429mila euro, ma Provera è arrivato a 3 milioni 501mila euro. A queste condizioni, tuttavia, chi avrebbe rischiato, di fronte anche ad una gestione concessa fino al 2068? Una terza parte, inoltre, avrebbe potuto scompaginare il contratto di gestione, mettendo il Comune nelle condizioni di dover rimborsare a Farmal una cifra superiore agli 11 milioni di euro. Salasso insostenibile. Il Palazzo Rosso potrà mettere in cassa una cifra basilare per dimostrare alla Corte dei conti che vanno avanti le dismissioni di quote societarie non strategiche previste dal piano di risanamento.

Farm. Al, in quanto srl, per motivi di legge non poteva partecipare alla gara per l’acquisto del 20% detenuto dal Comune, a meno di trasformarsi preventivamente in spa, con aumento del capitale sociale ad almeno 50 mila euro; per contro grazie al suo oggetto sociale avrebbe potuto comprare le licenze delle farmacie. Ma le due cose venivano vendute insieme. Provera ha preferito tagliare la testa al toro e cambiare l’oggetto sociale di Alessandria Salute, riducendolo alla sola titolarità di farmacie.

Richiesta di valutare bene l'operazione

L'Ordine dei farmacisti e Federfarma Alessandria (l’associazione dei titolari di farmacia) hanno scritto a Comune, Asl e Regione di valutare bene l’operazione e tutti i suoi risvolti giuridici che presentano almeno ancora una criticità relativa "al divieto per le farmacie private di separazione tra titolarità e gestione".

Sostanzialmente Alessandria Salute deve acquisire la totalità della gestione, e quindi acquisire Farmal, o al contrario con una "fusione inversa" la stessa Farmal deve incorporare Alessandria Salute. Nulla di impossibile, visto che tutte queste società fanno capo a Provera. Semmai è un problema di tempistica: "È possibile – scrivono i farmacisti – che, per un certo tempo, più o meno protratto, la gestione delle farmacie non risulti conforme alla disciplina in materia".

Questione contratto

Poi c’è la questione del contratto stipulato nel 2008 tra Farmal e il Comune: se la società sparisce o si trasforma che fine fa? Torna il rischio di una penale milionaria per l’amministrazione? Sullo sfondo resta il "mercato" delle licenze farmaceutiche. Sei farmacie significano un terzo di quelle presenti in centro città: se le cose restano più o meno come adesso non cambia nulla.

Ma ci sono voci che indicano il gruppo Provera come ormai appetibile (ha farmacie anche a Novara e Tortona) da parte di big del settore, fra cui multinazionali. I responsabili smentiscono per ora qualunque volontà di vendere. Ma nulla a questo punto glielo impedirebbe e, se arrivasse un concorrente molto più aggressivo, il panorama farmaceutico alessandrino potrebbe cambiare radicalmente aspetto.

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