Asta Cerutti a Bobst Italia, l'azienda venduta a 7 milioni di euro
Le prime reazioni a livello di sindacati e lavoratori sono di malumore, perché al momento Bobst Italia garantisce solo una trentina di posti di lavoro.
Alla fine, per soli 100mila euro di differenza, 7 milioni contro 6.900.000 è stata Bobst Italia ad aggiudicarsi le spoglie della mitica Cerutti. Le prime reazioni a livello di sindacati e lavoratori sono di malumore, perché al momento Bobst Italia garantisce solo una trentina di posti di lavoro. La cordata rivale aveva già concordato con i sindacati più del doppio di occupati in tre anni. Inoltre vince una realtà multinazionale e non il gruppo italiano.
Il commento di Rinascita Seconda
E Rinascita Seconda S.r.l, ancor prima delle comunicazioni ufficiali dei liquidatori, interviene per esporre il suo punto di vista sull'asta risolutiva, che si è tenuta nella mattinata di oggi, 15 luglio 2021.
"La seconda asta competitiva per rilevare i rami d’azienda Officine Meccaniche Giovanni Cerutti spa e Cerutti Packaging Equipment spa, parte della storica azienda Cerutti di Casale Monferrato, dopo il rilancio di Rinascita Seconda S.r.l, la cordata di Marco Drago, Diana Bracco, Ernesto Pellegrini e Franco Goglio, assistititi dall’avvocato Paolo Montironi, e che vede anche la partecipazione di Invitalia attraverso il Fondo Salvaguardia Imprese, ha visto l’assegnazione del ramo di azienda ad un altro soggetto".
"Le attività di Cerutti rischiano di disperdersi"
"Gli imprenditori di Rinascita Seconda S.r.l. si dicono profondamente dispiaciuti per l’esito della gara, anche in considerazione del fatto che le attività della storica azienda Cerutti rischieranno di disperdersi all’interno di un gruppo straniero con gravi conseguenze per il tessuto sociale ed economico del territorio".
"Il bando di gara non considerava i risvolti sociali"
"Il bando di gara, per come è stato concepito e strutturato, non teneva conto della valenza sociale e degli aspetti occupazionali dell’offerta di Rinascita Seconda S.r.l.
La cordata di imprenditori italiani, infatti, ha presentato un’offerta che prevedeva l’assunzione a tempo indeterminato di un numero di dipendenti doppio rispetto a quanto stabilito dal bando (61, con possibilità di ulteriori assunzioni nell’arco del piano industriale) e superiore rispetto all’offerta del concorrente. L’offerta, inoltre, prevedeva che la ripartenza dell’impresa avvenisse nello storico stabilimento di via Adam a Casale Monferrato.
La proposta di Rinascita Seconda s.r.l. avrebbe avuto una forte valenza sociale perché incentrata sul rilancio di Cerutti come entità autonoma e indipendente in grado di creare valore per la comunità attraverso gli investimenti che sarebbero stati realizzati in caso di assegnazione".