Botta e risposta

L'asta per la Cerutti entra nel vivo, arriva il rilancio di Rinascita Seconda

La cordata di imprenditori italiani ha presentato un'offerta di 6,9 milioni di euro. I curatori fallimentari hanno indetto una nuova asta per il prossimo 15 luglio.

L'asta per la Cerutti entra nel vivo, arriva il rilancio di Rinascita Seconda
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L'asta per l'azienda Cerutti entra nel vivo: nel corso della giornata di oggi è stata presentata ai curatori fallimentari un'offerta da parte di Rinascita Seconda.

Asta Cerutti, il rilancio di Rinascita Seconda

Dopo che lo scorso mercoledì 30 giugno 2021, Bobst Italia s.p.a. si era aggiudicata il primo round dell'asta per l'acquisizione dell'azienda Cerutti, nel corso della giornata di oggi è arrivato il rilancio da parte della contendente Rinascita Seconda, la cordata degli imprenditori Marco Drago, Diana Bracco, Ernesto Pellegrini e Franco Goglio.

L'offerta precedente della multinazionale svizzera Bobst, arrivata a 6,2 milioni di euro, è stata pareggiata e superata con una cifra pari a 6 milioni e 900 mila euro della cordata italiana. I curatori fallimentari Ignazio Arcuri e Salvatore Sanzio indiranno quindi una nuova asta giovedì 15 luglio alle 10,30 nello studio di Salvatore Sanzio in via della Moscova 18 a Milano. Le nuove offerte che possono essere presentate anche da chi non ha partecipato alla precedente asta del 30 giugno dovranno pervenire entro il 14 luglio alle 11.

Rinascita ha ribadito di voler assumere 61 dipendenti

Matteo Rossini, indicato come possibile amministratore delegato dalla cordata, lo scorso lunedì 28 luglio 2021 aveva incontrato le rappresentanze sindacali con cui aveva discusso le proposte di Rinascita per l'assetto futuro delle attività di Cerutti, arrivando a un accordo sindacale che avrebbe consentito una ripartenza immediata dell’attività.

Nel corso dell’incontro era stato confermato l’impegno di realizzare un incremento produttivo che prevedeva il raggiungimento di 8 macchine nell’arco di tre anni, ed era stata ribadita l'intenzione di assumere 61 dipendenti. Era stata ribadita inoltre l’intenzione di mantenere la produzione nello stabilimento di via Adam.

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