La proposta

Confesercenti Alessandria: "Natale senza Amazon. Web tax per i colossi di e-commerce favorirà i negozi fisici"

Presentato un esposto all'Antitrust sulle vendite online e concorrenza: "Il problema non è impedire le vendite online, ma la necessità non più differibile di garantire un mercato realmente concorrenziale".

Confesercenti Alessandria: "Natale senza Amazon. Web tax per i colossi di e-commerce favorirà i negozi fisici"
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"Bisogna limitare lo strapotere di Amazon. Le restrizioni del Dpcm penalizzano i negozi fisici a favore dei giganti di e-commerce del web. L'introduzione di una maggiore tassazione nei loro confronti è oggi più che mai necessaria". Così si è espressa Confesercenti Alessandria, che, alla prospettiva di un Natale ancora in lockdown, torna a chiedere al Governo di limitare lo strapotere del colosso americano e di mettere la web tax.

"Natale senza Amazon. Web tax per i colossi di e-commerce favorirà i negozi fisici"

Un Natale senza Amazon, o almeno con una limitazione del suo strapotere. Confesercenti Alessandria ribadisce la necessità di dare un impulso al commercio locale. La rappresentante delle piccole e medie imprese del territorio ritiene che il Governo dovrà studiare misure per limitare la forza dei colossi dell’e-commerce come Amazon. Confesercenti ricorda i rischi sul fronte concorrenza:

"Qualora rimangano in vigore le restrizioni anti-Covid sul fronte dei negozi, le società dell’e-commerce stanno ottenendo enormi benefici perché tutti gli acquisti degli italiani verrebbero trasferiti dai negozi fisici al web; questo comporta un danno irreversibile per il commercio tradizionale e una palese lesione della concorrenza e del mercato".

In Francia, petizione per non usare Amazon

In Francia ambientalisti, politici, personalità del mondo della cultura e delle associazioni, si sono uniti in una petizione per impegnarsi a non usare Amazon per Natale. I firmatari della petizione dipingono un quadro cupo delle conseguenze sociali, fiscali e ambientali dello sviluppo di Amazon e invocano a favorire il ricorso a negozi locali o all’economia circolare per i regali delle prossime festività. Si chiedono inoltre "leggi utili alla nostra economia piuttosto che aumentare ulteriormente la già delirante fortuna di Jeff Bezos". Manuela Ulandi e Michela Mandrino, rispettivamente presidente provinciale e cittadino di Confesercenti, commentano con queste parole la petizione francese "Un Natale senza Amazon":

"Questa seconda ondata sta creando uno squilibrio di concorrenza gravissimo tra i negozi reali e il web: mentre i primi sono chiusi d’ufficio da governo e regioni, il canale delle vendite on line di fatto agisce ed opera in condizioni di monopolio. Un problema serissimo per i negozi, soprattutto in vista del Natale. Il rischio è che il commercio, un settore già in crisi da circa un decennio, venga definitivamente condannato a morte da questo squilibrio. Il problema non è impedire le vendite online, ma rendersi conto della necessità non più differibile di garantire un mercato realmente concorrenziale, nel rispetto del pluralismo distributivo. A maggior ragione nella situazione attuale, che vede le imprese di vicinato chiuse per scelta amministrativa".

Esposto all'Antitrust sulle vendite online e concorrenza

Confesercenti ha agito in questo senso presentando un esposto all’Antitrust sulle vendite on line e concorrenza:

"Il problema non è impedire le vendite online, ma la necessità non più differibile di garantire un mercato realmente concorrenziale, nel rispetto del pluralismo distributivo. A maggior ragione nella situazione attuale, che vede le imprese di vicinato chiuse per scelta amministrativa, con un’ulteriore alterazione delle condizioni a danno delle attività più deboli ed in difficoltà. Governo e Garante della Concorrenza devono intervenire: siamo di fronte ad una distorsione gravissima della concorrenza, che dobbiamo correggere al più presto".

Confesercenti rimarca la situazione di sofferenza delle piccole e medie imprese locali e le condizioni di monopolio in cui stanno agendo i colossi di e-commerce del web:

"La situazione di sofferenza delle imprese del commercio è ulteriormente aggravata dalla sperequazione delle condizioni che si realizzano tra negozi 'fisici' e commercio online: mentre l’attività dei primi è sospesa tout court, il canale delle vendite web, la cui attività non solo è consentita, ma promossa dagli interventi normativi anti-covid, di fatto agisce ed opera in condizioni di monopolio, trasferendo, inoltre, all’estero una parte importante della ricchezza generata dagli acquisti realizzati on line".

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