A cinque anni dalla tragedia il ricordo dei tre vigili del fuoco morti a Quargnento
Dopo la cerimonia al mattino nel comune in cui si consumò il terribile crollo, nel pomeriggio messa in suffragio in Duomo celebrata dal Vescovo
Sono passati cinque anni da quel tragico 5 novembre 2019 quando tre Vigili del Fuoco morirono a causa dell’esplosione di una cascina a Quargnento. Ecco come il territorio alessandrino li ricorda oggi.
A cinque anni dalla tragedia il ricordo di tre vigili morti a Quargnento
A dare voce a quanti desiderano ricordare questo triste anniversario è l'onorevole Enzo Amich, che spiega: "Desidero onorare la memoria di Antonino Candido, Marco Triches e Matteo Gastaldo, i tre vigili del fuoco che, cinque anni fa, con abnegazione e sprezzo del pericolo, sacrificarono le loro vite, durante un intervento di soccorso per l'esplosione di una cascina a Quargnento".
"Una testimonianza di generosa dedizione al servizio della nostra comunità - prosegue Amich - che merita di essere ricordata come fulgido esempio di attaccamento al dovere. Pronti a intervenire in ogni situazione di emergenza con professionalità e altruismo, i Vigili del Fuoco affrontano ogni genere di rischio per proteggere la vita e i beni della comunità. Con grande determinazione e coraggio, si impegnano a prevenire incendi, a salvare vite e a sostenere chi si trova in difficoltà. Esprimiamo la nostra profonda gratitudine per il lavoro instancabile e generoso di questi eroi silenziosi".
Questa mattina alle 10 nella Basilica di San Dalmazio di Quargnento è stata celebrata una Messa in suffragio officiata dal Cappellano dei Vigili del Fuoco don Augusto Piccoli, insieme al parroco don Mario Bianchi. Dopo la cerimonia un corteo composto dai rappresentanti delle autorità e dai cittadini ha raggiunto via San Francesco, il luogo della tragica scomparsa.
Inoltre i tre pompieri saranno ricordati oggi alle 18 nel Duomo di Alessandria, dove il vescovo monsignor Guido Gallese celebrerà una messa in loro suffragio.
l processo ai responsabili della strage
Il processo seguito alla tragedia aveva visto la condanna in via definitiva dei proprietari della cascina, Giovanni Vincenti e la moglie Antonella Patrucco: la Corte d'Appello di Torino ha accolto la richiesta di concordato per il patteggiamento e ha condannato a 27 anni Vincenti e a 26 anni e 11 mesi Patrucco, accusati di omicidio volontario con dolo eventuale.
Quella notte, infatti, i soccorritori caddero in una trappola: la cascina era piena di bombole di gas, collegate a un timer, che erano state appositamente posizionate per distruggere lo stabile e incassare il premio assicurativo.
La difesa dei due imputati, in cambio della pena concordata, aveva rinunciato al ricorso in Cassazione.